Tavolo per misure rilancio rimane aperto, non c’è ancora soluzione: rinviata capigruppo

 
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Sindaco e parti sociali si sono confrontati in videoconferenza

Gela. Un piano vero e proprio non c’è, almeno per il momento. Questa mattina, su convocazione del sindaco e dopo le tante richieste delle ultime settimane, c’è stato un lungo confronto con sindacati, organizzazioni datoriali e ordini professionali. Tutto in remoto. La fase 2 per il rilancio economico non ha una ricetta di intervento già definita. Ipotesi come quella dell’uso delle compensazioni Eni, seppur sostenuta da una parte della maggioranza del sindaco, non hanno ancora una piena concretezza. Il tavolo rimane aperto e la prossima settimana dovrebbe tenersi un nuovo vertice. Si tenterà di fare un monitoraggio delle imprese in crisi, quelle che rischiano di non ripartire. Probabilmente, attraverso forme di anticipazione dei tributi da versare, si chiederà il supporto delle aziende più importanti sul territorio, non solo Eni. Le parti sociali hanno ribadito l’esigenza di interventi immediati e strutturati. Il sindaco ha illustrato i progetti che sono in cantiere e che potrebbero portare all’avvio dei lavori. La tempistica, però, non sarà immediata. Ha anche illustrato le misure che l’amministrazione comunale si appresta a sposare, su indicazione delle commissioni consiliari che in queste settimane hanno effettuato verifiche e approfondimenti. Dall’uso del suolo pubblico al blocco del pagamento di molti tributi, passando da una facilitazione nel rilascio delle autorizzazioni: sono questi i punti che la giunta sta per tradurre in atti concreti. Soluzioni che però possono servire nel breve periodo, ma che rischiano di non bastare. Le organizzazioni datoriali che rappresentato migliaia di esercenti sono convinti che la crisi causata dall’emergenza Covid avrà riflessi gravissimi sul tessuto economico locale. I rappresentanti di Fipe-Confcommercio, Confesercenti e Casartigiani sono certi che con le misure in atto, la gran parte delle attività commerciali non riusciranno a sopravvivere: si incassa poco ma i costi rimangono fissi. Durante l’incontro hanno parlato di “aziende in ginocchio”. Le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil (con i segretari Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania) ripetono che serve un piano di vero rilancio che passi dagli investimenti ma soprattutto da un’idea chiara di sviluppo, che non sia limitato ai contributi a pioggia.

Il segretario confederale Ugl Andrea Alario ha parlato della necessità che si trovino fonti di liquidità, per andare incontro al tessuto imprenditoriale locale che altrimenti andrebbe verso un collasso certo. Allo stato, non pare così chiaro da dove dovranno arrivare le somme necessarie al sostegno. Probabilmente, si potrebbe passare dai rapporti con Eni e da forme straordinarie di contribuzione. La prossima settimana si dovrebbe tenere un nuovo vertice, forse con qualche elemento in più da mettere sul tavolo. Invece, è stata rinviata a lunedì prossimo la conferenza dei capigruppo, che avrebbe dovuto definire le misure di intervento più immediate, predisposte soprattutto dalle commissioni urbanistica e sviluppo economico. Problemi tecnici nei collegamenti per la videoconferenza hanno fatto slittare la riunione, convocata dal presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito.

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