Tensione alla Sudelettra, in sette rischiano il licenziamento: i sindacati contro l’azienda

 
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I lavoratori Sudelettra sono in stato di agitazione

Gela. I lavoratori di Sudelettra sono nuovamente in stato di agitazione. I “richiami” aziendali. Dopo le proteste degli scorsi mesi, sette di loro rischiano di vedersi recapitare una lettera di licenziamento, addirittura per non aver adempiuto a quanto richiesto dai vertici della società elettrostrumentale, attiva anche nell’indotto della fabbrica Eni. Si tratta di una vicenda che si trascina, oramai, da circa venti giorni. I lavoratori al centro del caso, infatti, sono destinati ad una serie di trasferte per conto dell’azienda. Tramite le organizzazione sindacali di Fiom, Fim e Uilm, però, hanno chiesto chiarimenti circa alcuni punti del contratto, soprattutto legati alla diaria di trasferta. Così, i sindacati si sono rivolti alla dirigenza che, però, avrebbe ritenuto già chiare le condizioni della trasferta lavorativa. Dopo un primo tira e molla, sono arrivati i “richiami” ufficiali per i lavoratori che, stando ai vertici societari, non avrebbero rispettato quanto richiesto. Addirittura, rischiano il licenziamento per giusta causa. Un’eventualità contestata dai segretari Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese. Proprio Gauci e Sardella hanno avuto un faccia a faccia con i lavoratori, già radunati nei pressi degli uffici amministrativi di Eni. Se l’azienda non ritirerà i provvedimenti, si rischia una nuova mobilitazione.

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