Tensione per il lavoro, la palermitana Vigilanza soccorso apre ai guardia ai fuochi: “Pronti ad assumerli”

 
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Gli operatori dell'Archimede

Gela. Potrebbe esserci una svolta nella vicenda dei lavoratori del servizio antincendio, impegnati nell’area del porto isola Eni.

“Pronti ad assumere i lavoratori”. Dopo le proteste delle scorse ore, si fanno avanti i responsabili del gruppo palermitano Vigilanza soccorso antincendio. Si tratta della società che ha ottenuto tutte le autorizzazioni per operare nell’area del porto isola, anche per conto di Eni. I quarantasette guardia ai fuochi locali, attualmente alle dipendenze della siracusana Archimede, temono appunto che la presenza di due gruppi, con una portata lavorativa comunque assai limitata, possa mettere a rischio il loro futuro occupazionale. “L’azienda si impegna a garantire l’assunzione del personale che precedentemente svolgeva tale tipologia di attività per conto della società guardia ai fuochi Archimede – scrivono i responsabili della società palermitana –  ma non più con contratto di solidarietà ma, nel rispetto di ogni singolo soggetto coinvolto come previsto dai loro diritti in quanto lavoratori, nel pieno rispetto del contratto nazionale di della categoria”. Un’apertura netta, quella dei manager di Vigilanza soccorso antincendio, attestata anche da una richiesta ufficiale avanzata alla prefettura di Caltanissetta. “Ho spinto – dice il comandante della capitaneria di porto Pietro Carosia – per ottenere un tavolo di verifica, eventualmente anche in prefettura. Voglio evitare qualsiasi strumentalizzazione dell’intera vicenda”. I sindacati del settore, intanto, ribadiscono la necessità di avere certezze. “Ribadiamo tutte le nostre aperture per lavoratori provenienti da ogni parte del mondo – scrivono i segretari confederali e quelli del settore marittimo – ma sapendo bene che prima va esaurito il bacino di lavoratori di Gela. Ecco, questa è una domanda per noi semplice e siamo convinti che gli attori istituzionali che hanno responsabilità devono dare una risposta logica e concreta. Nel frattempo, il sindacato ha già inviato una richiesta di convocazione delle parti alla prefettura di Caltanissetta”.

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