Tensione pro-Greco, strada non è in discesa e criteri da valutare: ora tocca al sindaco

 
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Greco in consiglio con gli assessori Terenziano Di Stefano e Danilo Giordano

Gela. A differenza del primo vertice di venerdì, al tavolo domenicale convocato dal sindaco Lucio Greco e dalla sua maggioranza, c’erano sia gli esponenti di Forza Italia che quelli dell’Udc. Mancava invece l’indipendente Rosario Trainito, presidente della commissione sanità. I renziani di Italia Viva hanno deciso di lasciare l’incontro, per nulla convinti dal metodo per arrivare ad una nuova giunta. “Non ci interessano le discussioni basate solo sulla divisione dei posti – ha detto il coordinatore cittadino Rochelio Pizzardi – visto che Italia Viva sembra essere un problema, ho deciso di lasciare il tavolo”. Anche Vincenzo Cascino, del gruppo di “Un’Altra Gela”, ha lasciato anticipatamente la riunione, pare a sua volta in forte dissenso. Cascino è politicamente molto vicino all’assessore Giuseppe Licata. Non è da escludere, quindi, che posizioni in giunta come quella dello stesso Licata, che ha guidato l’assessorato all’urbanistica, e di Cristian Malluzzo (in quota Italia Viva) possano essere decisamente in bilico, senza un sentiero per il rientro. Udc e Forza Italia, che poco hanno gradito l’azzeramento, sembrano fermi su punti imprescindibili, a partire dalla riconferma dei loro assessori, Danilo Giordano e Nadia Gnoffo. Sono stati soprattutto i centristi, nel corso del vertice, a puntare sull’aspetto della rappresentanza all’assise civica, da far incidere anche sulla giunta. In maggioranza, al termine del lungo vertice di questa sera, durato oltre quattro ore, c’è già chi parla di criteri oggettivi venuti meno e la palla passa al sindaco Lucio Greco, che ha indicato tempi brevi per la verifica politica e per la formazione della nuova giunta, almeno così riporta una nota ufficiale, diffusa dopo la riunione. I pro-Greco cercano di stemperare la forte tensione che si è registrata durante il confronto. Nella nota spiegano che “la verifica politico-amministrativa avviata nei giorni scorsi deve, innanzitutto, servire a delineare, all’interno della maggioranza, un programma che veda di nuovo tutti concordi sulle modalità da attuare per andare avanti, evitare i continui contrasti e lavorare insieme. Al termine dell’assemblea, tutti (ad eccezione di Italia Viva che ha lasciato anticipatamente i lavori, a seguito di un diverbio con l’Udc) hanno dato mandato al sindaco, affinché faccia quanto è necessario per individuare la migliore squadra assessoriale e per ricreare una nuova governance, capace di dare risposte veloci e concrete ai bisogni della città”. Il sindaco, in apertura, ha ricordato i risultati raggiunti e gli obiettivi fondamentali dell’azione amministrativa, portualità, Cis, polo per l’idrogeno e il progetto ex “Ciliegino”, per citarne alcuni. Allo stato, però, nonostante l’apertura arrivata da “Liberamente”, partiti come Forza Italia e Udc non vogliono assolutamente perdere quota nella coalizione, mentre i civici reclamano un metodo più oggettivo, fondato sui risultati conseguiti in assessorati strategici. “Una Buona Idea” non rinuncerà al vicesindaco Terenziano Di Stefano e anzi sembra voler contare ancora di più. Inutile nascondere che a Greco è stata chiesta una verifica complessiva che tocchi anche l’assetto dei sottogoverni. Un passaggio, tra quelli importanti, potrebbe essere la guida della Ghelas e c’è chi punterebbe ad un cambio di guardia al vertice della municipalizzata, guidata dall’amministratore Francesco Trainito.

Il manager, scelto proprio dall’avvocato Greco, ha invece un rapporto istituzionale e di fiducia piuttosto solido con il primo cittadino e i risultati gestionali parlano per lui, anche se in questa fase tutto può accadere. Rispetto al primo vertice post-azzeramento, questa sera i nodi politici che hanno pesato sulla coalizione non sono stati affatto sciolti. Qualcuno, tra i partecipanti all’incontro, riferisce di “nervi tesissimi”. Ora, tocca al sindaco venire a capo della crisi e presentare una giunta che non faccia saltare la sua maggioranza.

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