Tentarono l’estorsione ad un imprenditore, le minacce con un’arma: Liardo patteggia

 
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Gela. Otto mesi di reclusione, in continuazione con un precedente verdetto di condanna. E’ stata accolta la richiesta di patteggiamento avanzata dai difensori di Nicola Liardo, davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta. Liardo, di recente coinvolto nell’inchiesta “Donne d’onore”, era chiamato a rispondere di una tentata estorsione, ai danni del titolare di una piccola impresa edile locale. I magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, inoltre, lo ritenevano colpevole di aver minacciato l’imprenditore utilizzando un’arma.

Le minacce con un’arma. I difensori di fiducia del quarantaduenne, gli avvocati Giacomo Ventura e Davide Limoncello, sono riusciti ad ottenere l’assenso del pubblico ministero Luigi Leghissa. Le accuse vennero contestate anche a Francesco Vella, Gianluca Gammino e Carmelo Billizzi, ex vertici di cosa nostra locale, oggi tutti collaboratori di giustizia. Il patteggiamento di Liardo, invece, è stato concordato, in continuazione con una precedente sentenza di condanna, emessa nei suoi confronti a conclusione del giudizio scaturito dall’inchiesta antimafia “Tetragona”.

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