Tentato omicidio fratelli Raitano, nuovo interrogatorio Trubia: chiesta misura diversa dal carcere

 
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Gela. Le indagini sono ancora in corso e su diversi fronti. Negli scorsi giorni, il ventunenne Rosario Trubia, accusato del tentato omicidio dei fratelli Antonino Raitano e Ruben Raitano, poi arrestati per il possesso di una pistola, è stato nuovamente interrogato. Secondo i pm della procura e i carabinieri, sarebbe stato lui a fare fuoco, forse al culmine di forti tensioni tra i due fratelli e i suoi familiari. Nell’ovile gestito dai Trubia, in contrada Fiaccavento, è stata sequestrata una pistola, che ha portato all’arresto anche del fratello del ventunenne, il ventitreenne Giuseppe Trubia, e del padre, il quarantacinquenne Vincenzo Trubia. Difeso dall’avvocato Nicoletta Cauchi, Trubia al momento rimane detenuto. I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta hanno respinto il ricorso presentato un mese fa. Gli investigatori starebbero acquisendo ulteriori elementi, perché ritengono che possa esserci assoluta continuità tra il tentato omicidio dei fratelli Raitano, finiti in ospedale con gravi ferite, e le armi sequestrate. Stanno valutando anche quanto accaduto nell’ovile, riferibile ai Trubia, che è stato raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco.

Non escludono che possa essersi trattato di una ritorsione dopo il tentato omicidio. La difesa del giovane Rosario Trubia ha presentato istanza per ottenere una misura diversa dalla detenzione in carcere.

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