Terapia intensiva, Franchi: “Manca la firma dell’Asp cl2 per avviare i lavori”

 
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Il presidente di raffineria Francesco Franchi

Gela. Il progetto esecutivo per la realizzazione della Terapia Intensiva presso l’ospedale “Vittorio Emanuele” è pronto da novembre. Eni, come già fatto a Milano e Roma, altri territori dove opera attivamente, ha stilato un protocollo d’intesa mirato a garantire una migliore offerta sanitaria. Si aspetta solo la firma del manager dell’Asp di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone, indispensabile ad avviare i lavori di realizzazione dell’unità operativa.

“Abbiamo sviluppato tutta l’ingegneria dopo il sopralluogo fatto al “Vittorio Emanuele” – assicura il presidente della Rage, Franchi – propedeutico a definire dove sviluppare i dieci posti letto di Terapia intensiva. Il progetto è pronto. Ora abbiamo bisogno che il manager dell’Asp cl2 firmi la convenzione. Successivamente l’Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta si dovrà attivare per farci avere tutte le autorizzazioni di inizio lavori”.

Lo scorso novembre, facendo seguito alla decisione dei vertici del colosso energetico del cane a sei zampe di contribuire alla realizzazione della Terapia intensiva, sono stati investiti ulteriori 425 mila euro con l’acquisto e la consegna di altri macchinari. Alla sterilizzatrice, consegnata a giugno direttamente all’Asp di Caltanissetta, si sono aggiunti un ecografo e quindici ventilatori polmonari.

“Nell’estate 2020, come Eni – aggiunge Franchi -, abbiamo deciso di dare un supporto alla sanità con l’avvio di 10 posti di Terapia intensiva, di cui 2 destinati alle malattie infettive e 8 generici”.

Il presidente della Raffineria di contrada Piana del Signore non nasconde un cauto ottimismo quando parla dell’iter propedeutico alla realizzazione dell’unità di Terapia Intensiva. “Essendo una cosa nata questa estate, ed essendo allo start up dei lavori – conclude Franchi -, credo che abbiamo fatto tutti un mezzo miracolo. Capisco anche le preoccupazioni del sindaco Lucio Greco. Credo che nell’arco di pochi mesi possa essere operativo. I dieci posti di Terapia intensiva saranno utilissimi anche nell’attesa fase post covid-19”.

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