Tettoie parte seconda: Consiglio ko. Di Dio, “sciogliamolo per improduttività”

 
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Gela. Il regolamento sulle tettoie colpisce ancora: l’aula del consiglio comunale si spacca e cade il numero legale. La crisi della maggioranza prosegue senza alcuna tregua.

“Questo consiglio – dice Giuseppe Di Dio – dovrebbe essere sciolto per improduttività”. Ben due sedute consecutive, infatti, si sono concluse con un nulla di fatto.
Dopo aver superato la difficoltà di due emendamenti in contrasto fra loro, attraverso la presentazione di un terzo da parte del consigliere Piero Lo Nigro: i dubbi si sono concentrati su quello depositato dal consigliere Vincenzo Cirignotta.
“Non condivido per nulla questa modifica – ha detto Giacomo Gulizzi del Pd – se accettassimo di assicurare spazi fino a cinquanta metri per la copertura dei lastrici solari, staremmo per autorizzare vere e proprie sopraelevazioni. Cosa dobbiamo votare, una sanatoria?”.
Nella seduta di venerdì sera, comunque, non sono mancati i richiami, anche polemici, in direzione del dirigente del settore urbanistica Raffaella Galanti, apparsa poco convinta dall’emendamento Cirignotta.
“Vorrei sapere – ha detto Giuseppe Di Dio – se la dirigente sta fornendo un parere tecnico oppure politico. I ruoli devono essere rispettati”.
Dello stesso avviso il consigliere Udc Guido Siragusa. Non è mancata neanche la tensione fra i compagni di partito Giuseppe Fava e Giacomo Gulizzi.
“Lei – ha reagito Gulizzi – non può togliermi la parola mentre mi accingo alla dichiarazione di voto. Invito tutti i colleghi ad uscire dall’aula per protesta”. Immediata la replica del presidente Fava. “E allora – ha risposto – perché non mi querela?”.
Davanti ad un’opposizione che ha scelto di uscire dall’aula sulla scorta del caso Cafà, consigliere titolare di una pratica relativa alla copertura di un immobile ancora aperta: i pochi esponenti di maggioranza presenti in aula non sono serviti a mantenere il numero legale.

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