Timpazzo, altra assemblea saltata: missiva alla Srr, “c’è interesse a tutelare i cittadini?”

 
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Greco e l'assessore Cristian Malluzzo

Gela. Sulle sorti più immediate della discarica di Timpazzo, nonostante le tante convocazioni delle ultime settimane, l’assemblea della Srr4 sembra non trovare una quadratura, anzitutto politica. Le assenze si ripetono, quasi sistematicamente. Anche nel pomeriggio di oggi, niente numero legale per valutare le azioni che il consiglio di amministrazione intenda attuare, anzitutto per contestare quanto disposto dal recente decreto del dipartimento regionale acqua e rifiuti, che oltre a disporre una revisione dell’Aia del 2013, depenna il limite massimo giornaliero di conferimenti (che era fissato a 450 tonnellate). L’amministrazione comunale teme che nell’arco di pochi mesi la vasca E possa andare incontro a saturazione, bloccando l’intero sistema dello smaltimento dei rifiuti del territorio. Alla convocazione di oggi hanno risposto solo il Comune di Gela, con l’assessore Cristian Malluzzo (delegato dal sindaco Lucio Greco che era impegnato nel confronto con il commissario Zes) e i sindaci di Butera e Mazzarino. La convocazione è partita dal presidente del cda della Srr4, Filippo Balbo. L’amministrazione comunale non esclude che possa esserci una sorta di volontà di non decidere, ormai diffusa nell’assemblea  e nel cda, anche per non porsi contro i piani del governo regionale, che su Timpazzo sta concentrando i conferimenti che arrivano da diverse zone siciliane, ancora adesso in quasi totale emergenza rifiuti. Due settimane fa, il presidente Musumeci ha annunciato la scelta del territorio cittadino per il progetto di quello che ha definito “termovalorizzatore”, anche se i manager che hanno avanzato l’investimento escludono che si tratti di un sistema di incenerimento dei rifiuti. A questo, si aggiunge la strategia definita a Palermo, con quantitativi ulteriori di rifiuti quotidianamente concentrati a Timpazzo, ora anche senza un vincolo massimo. La stasi che sembra aver catturato l’assemblea della Srr4 non piace affatto né all’avvocato Greco né all’assessore Cristian Malluzzo, che invece vorrebbero iniziative forti per salvaguardare la piattaforma di Timpazzo. Il primo cittadino e l’assessore all’ambiente, ieri, hanno ufficialmente scritto al presidente della Srr4 Filippo Balbo e ai Comuni dell’ambito. Pongono un interrogativo, su tutti. “Ci si chiede, a questo punto – scrivono nella nota – se sia davvero nelle intenzioni dell’organo di rappresentanza agire concretamente e subito, per il doveroso rispetto delle esigenze comuni dell’ambito, in tal caso promuovendo tutte le dovute iniziative giudiziarie contro i Ddg 243/2022 del dipartimento regionale acqua e rifiuti e se sia realmente giustificabile l’inoperosità dell’organo esecutivo nel dare seguito ai precedenti deliberati dell’assemblea, in ordine alla necessità di evitare il pericolo di una saturazione della discarica in tempi brevi rispetto a quelli stimati con la sua realizzazione”. Greco e Malluzzo fanno capire che probabilmente, allo stato, manca una vera spinta ad agire contro il provvedimento che depenna il limite massimo di conferimenti giornalieri a Timpazzo. Nella missiva, usano termini forti. “E’ ormai del tutto evidente – si legge ancora – l’aberrante proposito di fare della sola discarica di Timpazzo l’unico centro possibile di smaltimento dei rifiuti in Sicilia”. Si fa inoltre richiamo ad una “dissennata gestione del ciclo integrato dei rifiuti nell’isola”.

Per l’amministrazione comunale, deve essere direttamente il cda ad agire, “senza ulteriori perdite di tempo”. Andando avanti così, invece, a pagarne le conseguenze sarà l’intera città, non solo per i disservizi e i costi che si impennerebbero, nel caso di una saturazione della piattaforma integrata, ma anche per tutti i risvolti ambientali e della salute pubblica. Se non dovessero arrivare riscontri dal cda, l’amministrazione potrebbe decidere di agire, anche in autonomia, a garanzia degli interessi della cittadinanza, davanti ad un decreto della Regione che viene indicato come “incongruo, contraddittorio e palesemente illegittimo”. Nelle scorse settimane, i vertici della “Impianti Srr”, la società che gestisce Timpazzo, hanno autorizzato un ricorso al Tar, per bloccare gli effetti del provvedimento del dipartimento. Il sindaco e l’assessore attendono però che anche la Srr4 si muova ufficialmente, per impedire una sorta di effetto di non ritorno, qualora la discarica dovesse saturarsi senza altre soluzioni praticabili. L’assemblea tornerà a riunirsi domani, in seconda convocazione.

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