Timpazzo, “Impianti” ancora al Tar: “Aumento quantitativi illegittimo, era stata decisa Via”

 
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Compattatori a Timpazzo

Gela. La linea che continua ad essere adottata dal governo regionale passa sempre da Timpazzo. Martedì prossimo, la commissione antimafia dell’Ars sarà a Palazzo di Città per una serie di audizioni sull’attuale stato della gestione del sito di conferimento. Nell’ultimo anno, Palermo ha quasi sempre dirottato sulla piattaforma locale tutti i surplus di rifiuti che non trovano più collocazione nel sito privato di “Sicula trasporti”. Una scelta replicata anche in queste settimane. “Impianti Srr” (la società che gestisce Timpazzo), così come ha fatto anche l’amministrazione comunale, si è rivolta al Tar, per cercare di bloccare il provvedimento del dipartimento acqua e rifiuti che a fine marzo ha depennato il tetto massimo giornaliero di rifiuti conferibili nella discarica territoriale, che era fissato a 450 tonnellate. I giudici amministrativi, in effetti, hanno individuato più di una falla nell’istruttoria, incompleta, degli uffici regionali, che nonostante tutto hanno avallato la modifica dell’Aia, facendo venire meno il limite massimo. I magistrati hanno però riconosciuto l’esistenza di un’emergenza rifiuti sull’isola e hanno disposto che a Timpazzo, almeno fino a quando non entreranno nel merito del ricorso, sarà possibile conferire fino a 950 tonnellate al giorno. Una decisione emessa senza accogliere la sospensiva proposta da “Impianti Srr”, che però torna alla carica. Sempre attraverso l’avvocato Stefano Polizzotto, incaricato dall’ingegnere Giovanna Picone, amministratore della società, saranno proposti motivi aggiunti. La Regione, secondo la valutazione dei tecnici di “Impianti” e dello stesso legale che assiste la società, sarebbe incorsa in una “evidente illegittimità”.

E’ stato deciso di impugnare il decreto che ha bloccato gli effetti di un precedente provvedimento, con il quale il dipartimento acqua e rifiuti disponeva le procedure Via e Vinca per valutare l’eventuale impatto ambientale del progetto di aumento dei quantitativi, fino a 950 tonnellate al giorno. Solo due giorni dopo, c’è stata la sospensione degli effetti di quel decreto, che poneva anzitutto la necessità di procedere alla Valutazione di impatto ambientale e alla Valutazione di incidenza ambientale. La commissione tecnica specialistica aveva concluso indicando esigenze di “natura ambientale” e di “salute pubblica”. Secondo il legale di “Impianti Srr”, quanto indicato dalla commissione, che ha disposto l’avvio delle procedure di verifica ambientale, rende “illegittimi i predetti decreti e superata la pronuncia del Tar”. Su Timpazzo, saranno ancora una volta i giudici amministrativi a doversi pronunciare.

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