Timpazzo, Impianti Srr: “Arpa sta effettuando verifiche sulle vasche dell’Ato”

 
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Gela. Le verifiche che Arpa sta svolgendo su Timpazzo, dopo aver chiesto la trasmissione dei dati degli ultimi due anni, rilevati dai pieziometri collocati nel sito, sono concentrate sulle due vasche dell’Ato Cl2 in liquidazione, quelle A-B e C-D. Non ci sono invece anomalie nei dati per quanto riguarda la nuova vasca E, gestita dalla “Impianti Srr”, che porta avanti la piattaforma. Una nota di Arpa è stata trasmessa alla stessa “Impianti” e al Comune, oltre che agli enti preposti. Sono stati i tecnici della stessa “Impianti Srr” e l’amministratore Giovanna Picone a segnalare le anomalie nelle due vasche, ormai non più in attività.

“Quelle vasche, sono state realizzate in epoca non recente, quando le norme tecniche vigenti non imponevano l’utilizzo di tipologie costruttive particolarmente efficienti nell’impermeabilizzazione del fondo delle vasche stesse. Inoltre l’abbancamento negli anni passati di rifiuto solido urbano indifferenziato ha provocato una produzione importante di percolato che a causa della mancata impermeabilizzazione del fondo potrebbe avere inquinato le acque sotterranee. Ovviamente – fa sapere l’amministratore Picone – trattandosi di mere ipotesi sono state richieste ed avviate indagini approfondite, necessarie a potere determinare le cause, e a quel punto decidere sugli interventi più appropriati da eseguire. Mentre la vasca E attualmente in coltivazione e gestita da “Impianti” è stata realizzata in epoca recente con tecniche di impermeabilizzazione molto efficienti, con rete di raccolta del percolato molto performante, in accordo a quanto previsto dalla recente normativa di settore. Inoltre, nella vasca E attualmente in coltivazione non viene conferito rifiuto urbano indifferenziato, bensì solo rifiuto secco non pericoloso trattato nel Tmb o rifiuto biostabilizzato, utilizzato come ricoprimento giornaliero dei rifiuti. Nessuno di questi rifiuti abbancati può produrre percolato con concentrazioni importanti di inquinanti, inoltre l’ottima tecnica di impermeabilizzazione del fondo rende molto meno impattante la nuova vasca E. Il sindaco di Gela ha affermato che Arpa ha manifestato preoccupazioni sulla tenuta della vasca, intendendo, evidentemente, la vasca E attualmente in coltivazione. Tale affermazione è falsa, erronea, fuorviante, tendenziosa e che rischia di creare allarmismo senza alcun fondamento reale. L’Arpa in quella nota sta dicendo che richiede un’indagine più approfondita riguardo alle vasche A-B e C-D, cioè le vasche chiuse, coltivate nei decenni passati”. L’amministratore della società in house conferma che per la vasca E sono rispettati tutti gli standard, previsti dalla normativa in materia.

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