Timpazzo, lavorazione organico e Css: in Regione nuovo progetto “Impianti”

 
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L'amministratore di Impianti Giovanna Picone

Gela. Per i vertici di “Impianti Srr”, la società in house che gestisce la piattaforma integrata di Timpazzo, è un passo che consentirebbe un’evoluzione ulteriore nello sviluppo del ciclo locale dei rifiuti. Sono state trasmesse le prime richieste, in Regione, per la realizzazione di un progetto che consenta di trattare l’organico e i sovvalli di altri impianti per la filiera del combustibile secondario. L’amministratore di “Impianti Srr”, l’ingegnere Giovanna Picone, ha lavorato insieme ai responsabili tecnici della società e le prime istanze sono state inoltrate agli uffici palermitani della Regione. La procedura è solo all’inizio. Dai primi dati, emerge che il progetto determinerà un impegno economico di circa sei milioni di euro, così è riportato nella richiesta inviata al dipartimento regionale ambiente, finalizzata al rilascio del provvedimento autorizzativo unico. Il primo step sarà quello della valutazione di impatto ambientale, integrata alla Via e unificata alla procedura Aia. Il procedimento di riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale è per interventi finalizzati all’ampliamento della capacità della discarica e appunto all’aumento della potenzialità, con l’introduzione di nuove tipologie di rifiuti per il Tmb. Con l’impianto di compostaggio dell’Ato a Brucazzi, attualmente fermo e sotto sequestro, i Comuni dell’ambito conferiscono in siti fuori dal territorio, dovendo sostenere un aumento evidente dei costi. Il progetto di “Impianti Srr” non è stato definito in alternativa all’impianto Ato. Si va avanti indipendentemente dalle sorti di quel sistema. Si punta ad una capacità di lavorazione superiore rispetto a quella del compostaggio di Brucazzi, decisamente sottodimensionato rispetto alle esigenze dei Comuni dell’ambito. Allo stesso tempo, è in corso un confronto piuttosto serrato con il dipartimento regionale per cercare di azzerare i conferimenti che giungono a Timpazzo da altri territori siciliani.

L’amministratore Picone e i responsabili della società in house della Srr4, per oltre un anno, si sono trovati a gestire un’emergenza continua. Il governo regionale ha infatti individuato Timpazzo come sito di riferimento per cercare di limitare le conseguenze che intanto si facevano sempre più gravi nell’area etnea. Man mano, la pressione si allenta e “Impianti” sta lavorando per ridurre ai minimi i conferimenti ulteriori, che tante polemiche hanno generato anche su un piano più strettamente politico.

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