Timpazzo, poche certezze su emergenza: opzione ampliamento limitato, vincoli da valutare

 
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La discarica Timpazzo

Gela. Certezze vere e proprie, sulla fine dell’ennesima emergenza rifiuti regionale, non ce ne sono. Anche per Timpazzo, la Regione potrà esprimersi non prima del prossimo 13 novembre, a conclusione di una serie di verifiche, avviate per tutte le Srr. Si è protratto per alcune ore l’incontro, al dipartimento regionale acqua e rifiuti, che era stato chiesto dall’assemblea della Srr4. I sindaci e l’amministratore della “Impianti Srr” (la società che gestisce la piattaforma di Timpazzo) hanno avuto un confronto con funzionari e dirigenti palermitani e al tavolo ha partecipato anche l’assessore all’energia Daniela Baglieri. Il sindaco Lucio Greco, che a fine settembre aveva spinto per bloccare i conferimenti ulteriori che arrivano a Timpazzo, ha nuovamente chiesto certezze sui tempi, sottolineando il rischio che Timpazzo possa andare incontro alla saturazione. “Nel corso dell’incontro è stato confermato che l’ordinanza è contingibile e urgente – dice l’avvocato – ma ritengo che vadano fatte delle verifiche, anche rispetto alla possibilità di impugnarla. Servono approfondimenti. La Regione potrà dare indicazioni sull’emergenza non prima del 13 novembre. Da quello che è stato riferito, sono attualmente solo tre le discariche in Sicilia che possono ricevere i conferimenti. Si tratta di Timpazzo, che è pubblica, e di altri due siti privati. Ho chiesto spiegazioni sul perché non si coinvolgano tutte le Srr”. Temi che probabilmente verranno ancora una volta toccati dai sindaci della Srr, nel corso dell’assemblea fissata per venerdì. Da un punto di vista tecnico, l’amministratore della “Impianti Srr”, l’ingegnere Giovanna Picone, ha comunque indicato che nel sito sono in atto tutti i necessari accorgimenti per limitare l’impatto dei quantitativi ulteriori, che toccano quota 3.400 tonnellate a settimana. In base ai dati forniti da Picone, questi carichi occupano comunque solo il 6 per cento di tutta la cubatura della vasca. E’ in funzione un sistema che limita ancora di più la volumetria dei conferimenti, che poi sono destinati in discarica. “Impianti”, che gestisce Timpazzo, ha provveduto ad individuare una società che si occuperà del ciclo del combustile solido secondo, così da immetterlo sul mercato per la vendita. L’ingegnere Picone e i tecnici sono comunque consapevoli della necessità di un ampliamento. Si sta cercando di sondare la strada per la presentazione di un progetto. Si tratterebbe di un ampliamento di minor portata, fino a 500 mila tonnellate. Non è da escludere che si possa sfruttare l’intenzione della Regione, che punta a realizzare nuovi impianti. In questo caso, si potrebbero individuare aree diverse da quella di Timpazzo. L’ampliamento del compostaggio di Brucazzi, sotto gestione dell’Ato Cl2, invece pare che si possa concretizzare, solo dopo il trasferimento alla Srr (c’è una contesa aperta davanti ai giudici amministrativi). Sul sito e sull’eventuale ampliamento si concentrano perplessità tecniche, anzitutto dovute alla sussistenza dei vincoli Sic e Zps. “Sarà necessario compiere verifiche – spiega Picone – ma pare che la riperimetrazione dell’area sottoposta a vincolo Zps sia successiva all’autorizzazione per Timpazzo. Forse, ci furono delle sviste tecniche, senza accorgersi che c’era già un’area autorizzata come sito per i rifiuti. Stiamo valutando di avanzare un’istanza di riperimetrazione, per capire se ci siano stati degli errori”.

La linea del governo regionale e del dipartimento, però, è sembrata piuttosto netta. La vasca di Timpazzo deve dare manforte per superare la fase emergenziale. Le Srr dell’isola, comunque, dovranno iniziare a predisporre anche piani per trasferire le eccedenze fuori dal territorio regionale. Al tavolo è stata richiamata l’ordinanza in atto. Da quanto è emerso, la scelta di concentrare su Timpazzo quantitativi ulteriori si lega proprio a quel provvedimento e non c’è stata alcuna disponibilità preliminare avanzata dalla società che gestisce il sito locale. Su questo punto, nelle scorse settimane, lo scontro era diventato ancora più aspro. Il sindaco Lucio Greco è arrivato a chiedere le dimissioni dell’ingegnere Picone e del presidente della Srr4 Filippo Balbo (anche lui presente al tavolo odierno). Sia i vertici della “Impianti Srr” che quelli della Srr4, però, hanno confermato di non aver rilasciato alcuna disponibilità a ricevere quantitativi maggiori, rifacendosi invece ai contenuti dell’ordinanza. Arrivare a conclusioni precise, al termine del tavolo palermitano, non sembra possibile. I contatti con Palermo proseguiranno nelle prossime settimane, ma per ora a Timpazzo continueranno ad arrivare quantitativi ulteriori.

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