“Tmb parte entro fine novembre”, nuova proroga del sistema mobile: “Ato si occuperà di prima fase”

 
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L'ispezione avrebbe dovuto riguardare anche il Tmb

Gela. Una nuova proroga, per l’intero mese di novembre, in attesa che la società in house, appena costituita dalla Srr4, si doti di personale e strutture idonee per gestire il nuovo impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti. Il Tmb mobile, attualmente in funzione nella discarica Timpazzo, continuerà a marciare almeno per un altro mese. L’intesa, questa mattina, è stata raggiunta al termine di una riunione, indetta alla Provincia di Caltanissetta. L’ente emetterà le necessarie ordinanze, disponendo che sia l’Ato Cl2 in liquidazione, almeno fino a quando la società in house non entrerà a regime, ad occuparsi della gestione del nuovo impianto. “Riteniamo che in questo modo si evitino emergenze per il conferimento dei rifiuti – dice il presidente della Srr4 Salvatore Chiantia – allo stesso tempo, anche prima della fine di novembre, avremo il nuovo Tmb già attivo”. E’ stata una lunga trafila quella per arrivare alla partenza vera e propria di un impianto costato milioni di euro e che farà coppia, a breve, con la nuova vasca del sito di conferimento di Timpazzo. La Regione ha chiesto che si accelerasse sul passaggio della gestione di tutti gli impianti del ciclo rifiuti dall’Ato Cl2 del commissario Giiuseppe Panebianco alla Srr4, che opererà attraverso la società di scopo, controllata per intero. Tra i nodi, si è posto quello della guida. Il nuovo amministratore non sarà di nomina “politica”.

Nel fine settimana, al termine dell’ennesima assemblea, i sindaci della Srr hanno deciso che verrà pubblicato un avviso pubblico e il manager sarà scelto in base ai titoli e alle esperienze maturate nel settore. “L’avviso verrà pubblicato domani”, precisa Chiantia. Nella società in house, che nel futuro dovrebbe occuparsi dell’intera impiantistica, dovrà confluire anche altro personale e probabilmente si procederà con assunzioni e anche in questo caso dovrà prevalere un criterio di trasparenza, fondamentale per evitare le solite ingerenze “politiche”.

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