Torregrossa, gravi carenze di personale nel carcere di Gela

 
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Gela. “Era questo il carcere che la città aspettava da quasi trent’anni?” E’ la domanda che pone il deputato del PdL all’Ars Raimondo Torregrossa, all’indomani della denuncia del segretario generale dell’Osapp che pone l’accento sulle gravi carenze di personale nelle carceri siciliane, aggravate dall’apertura della casa circondariale di Gela.

“Cosa ha fatto la politica locale negli ultimi trent’anni su questo piano visto che si assiste a problemi strutturali che stanno facendo registrare disordini ed aggressioni nelle carceri siciliane, come è avvenuto a Messina ed a Barcellona Pozzo di Gotto? A Gela – continua l’on. Torregrossa – è stato necessario l’intervento del sindacato di polizia penitenziaria per attivare il canale dell’istituzione del carcere, mentre la politica sonnecchiava su questo tema come su altri (vedi porto rifugio, i cui finanziamenti si attendono dagli anni ’80).

Il tutto in pochi mesi e, pur facendo un plauso alla tempestività, non possiamo fare a meno di constatare che adesso si toccano con mano carenze quali la mancanza di un servizio medico attivo per tutto il giorno. L’unico educatore è in interdizione per maternità, i detenuti non possono trascorrere la loro giornata in attività alternative e realizzare il percorso rieducativo che è l’obiettivo della detenzione che deve fornire gli strumenti per il reinserimento nella società civile.

Il mio impegno a favore della comunità è quello di intervenire presso il Ministero della Giustizia ed il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria al fine di chiedere l’invio di personale finalizzato a colmare il vuoto d’organico che penalizza le strutture carcerarie del nisseno”.

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