Tra i dem tanti sgambetti, Cirignotta sta con Di Pietro e Di Cristina fa la voce grossa: “C’è solo una lista del Pd”

 
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Peppe Di Cristina, Giuseppe Gallè e Giuseppe Arancio

Gela. In casa Pd non si vivono certamente giorni di concordia politica.


La candidatura dem messa in difficoltà da altri dem. Fino a qualche mese fa, nel tentativo di ricompattare tutte le anime dem locali, la candidatura all’Ars dell’uscente Giuseppe Arancio sembrava uno dei punti cardine. Una scelta sponsorizzata dal segretario cittadino Peppe Di Cristina e dai grandi vecchi del partito, a cominciare dall’ex deputato all’Ars Calogero Speziale. A sparigliare il campo, però, c’è il commercialista Ennio Di Pietro, in corsa sotto le insegne del presidente Rosario Crocetta e dei suoi uomini più fidati, ad iniziare da Enrico Vella e proprio dal capogruppo dem in consiglio comunale Vincenzo Cirignotta e non sono da escludere eventuali nuovi “supporter”. Quella del commercialista è sicuramente una candidatura che potrebbe togliere voti alla base del Pd, pronta ad appoggiare Arancio. A smuovere le fondamenta di una casa che sembrava già bella e fatta, c’è proprio un dem, non uno qualsiasi. Il capogruppo Vincenzo Cirignotta, non l’ha ancora ufficializzato pubblicamente, ma appoggerà senza se e senza ma proprio Ennio Di Pietro. “Da quanto mi risulta – dice il segretario cittadino Peppe Di Cristina – c’è un’unica lista del Partito Democratico in provincia e noi abbiamo un unico candidato all’Ars, mi riferisco a Giuseppe Arancio. Non credo esistano liste gemelle o seconde liste”.

Nel centrosinitra corsa ai voti. Quasi una risposta indiretta a quanto sostenuto, invece, dagli “sponsor” politici di Di Pietro. Per i crocettiani, ma anche per lo stesso Cirignotta, l’accordo concluso tra Pd e Megafono a livello regionale, con Crocetta che ha rinunciato alla candidatura a Palazzo d’Orleans, segnerebbe invece un “gemellaggio” politico tra le liste del Partito Democratico e quelle dei fedelissimi di Crocetta. Gli animi, almeno in apparenza, sono ancora tiepidi, ma la scintilla potrebbe riaccendersi a breve. Proprio Cirignotta, negli scorsi mesi, era stato a capo della fronda interna al Pd locale che ha contestato la gestione della segreteria Di Cristina e, inoltre, nel corso delle primarie per la segreteria nazionale del partito ha virato apertamente verso la mozione Emiliano. Nel centrosinistra locale, sarà comunque una lotta interna all’ultimo voto. Non ci sono solo Arancio e Di Pietro. L’ex dem Giuseppe Ventura, oggi capogruppo di Sicilia Futura, deve ancora sciogliere la riserva sulla sua candidatura, mentre si attende l’ufficialità del candidato che verrà schierato dalla sinistra uscita dal Pd, ovvero Articolo 1 con il consigliere Carmelo Casano, Sinistra Italiana coordinata da Paolo Cafà e i Verdi di Nicolò Distefano, tutti a supporto della candidatura alla presidenza di Claudio Fava. Rimane in sospeso anche l’avvocato Lucio Greco, campione del centrodestra locale che però potrebbe seguire gli alfaniani di Alternativa Popolare, schierati con il Pd di Fabrizio Micari.

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