Tra riconversione e scioperi si apre un’altra settimana delicata per il futuro industriale

 
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Gela. Inizia oggi una settimana delicata sul fronte dell’economia industriale legata alla riconversione della fabbrica Eni.

In vista dello sciopero proclamato dai lavoratori del diretto della Raffineria Gela in concomitanza con il nuovo vertice al Mise, Ministero dello Sviluppo economico, fissato per dopodomani, i segretari sindacali di Cgil, Cisl e Uil, “manifestano la massima preoccupazione per le sorti del settore industria che comprende quasi duemila lavoratori tra edili, chimici e metalmeccanici”. Proprio stamattina il prefetto di Caltanissetta, Maria Teresa Cucinotta, dovrebbe incontrare una rappresentanza dei vertici della società “Nuova X Gamma” che a causa della mancanza di nuove commesse è stata costretta a licenziare altri quattro operatori. I dipendenti del colosso energetico del cane a sei zampe non riceveranno comunque la solidarietà dei milleduecento dell’indotto che rivendicano anni di incomprensioni contraddistinti da incuranza e mancata adesione alle proteste organizzate contro lo smantellamento della fabbrica con la fine della raffinazione del petrolio nel solo sito gelese.

I segretari Ignazio, Giudice (Cgil), Emanuele Gallo (Cisl) e Vincenzo Mudaro (Uil), parlano di “stato di stallo nell’applicazione del protocollo d’intesa” sottoscritto il 6 novembre 2014 che prevede un investimento da 2,2 miliardi di euro per l’avvio dell’attività di estrazione di gas, in terra ferma e a mare, la riconversione della fabbrica con la produzione di bio-carburanti, le bonifiche e il mantenimento occupazionale. Questi ultimi due punto “sono alla base di una crisi senza precedenti – evidenziano gli esponenti sindacali – che ha già decretato la chiusura di decine di piccole e medie imprese, nonché di attività commerciali”. Intanto, sul fronte delle bonifiche previste dal protocollo d’intesa sottoscritto col Governo nazionale, i componenti della commissione comunale Ambiente e Sanità, presieduta da Virginia Farruggia, hanno chiesto l’inserimento di due precise clausole sull’avviso “esplorativo per manifestazione di interesse alla realizzazione di iniziative industriali su aree oggi di proprietà di Raffineria di Gela”, puntando sul “rispetto della normativa ambientale e di salute pubblica” con “certificazione idonea dell’avvenuta bonifica delle aree dismesse”. 

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