Tradimenti in casa dem? Di Cristina ai suoi: “Chi non vota la sfiducia è fuori dal partito”

 
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Di Cristina vorrebbe lanciare un "nuovo" Pd locale

Gela. Hanno aderito ufficialmente alla mozione di sfiducia del fronte dei diciotto e adesso i dem non ci stanno a passare per quelli che potrebbero cadere vittime di contraddizioni interne. Insomma, niente assenze strategiche in aula o eventuali no alla mozione messa ai voti. “La questione è semplice – dice il segretario cittadino Peppe Di Cristina – chi non voterà a sostegno della mozione può considerarsi fuori dal Pd. Questo vale per tutti i consiglieri comunali. Romina Morselli? Non c’è nessun caso. Ribadisco, il principio vale per tutti i consiglieri comunali del partito, senza alcuna distinzione”. Al momento solo Romina Morselli non ha aderito alla mozione, ma la linea tracciata dalla segreteria non sembra lasciare troppe vie di traccheggiamento.

“Onestamente, mi sarei aspettato una decisione risoluta anche dal sindaco Domenico Messinese – conclude il segretario democratico – davanti ad una mozione di sfiducia, addirittura la terza in un anno, sostenuta da più di venti consiglieri, mi sembrerebbe politicamente più degno presentarsi con le dimissioni piuttosto che offrire nuovi posti in giunta”. La segreteria dem che ha favorito il colpo di scena finale, con le firme apposte sulla mozione dei diciotto, sta cercando di disinnescare qualsiasi “ammutinamento” interno.

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