Trasferito da Gela a Sciacca, 60enne deceduto: aperta indagine, denuncia della famiglia

 
0

Gela. I pm della procura di Sciacca hanno aperto un’indagine, dopo la morte, nel nosocomio agrigentino, di un sessantenne gelese, Giuseppe Tidona. L’uomo è deceduto ad inizio giugno. In pochi giorni, arrivato all’ospedale “Vittorio Emanuele” e poi trasferito nella struttura di Sciacca, il sessantenne è andato incontro ad un calvario sanitario, che per i familiari sarebbe stato generato da inefficienze ed errori medici. L’attenzione è puntata soprattutto sui sanitari che hanno seguito Tidona, appena arrivato al “Vittorio Emanuele”. In base alla denuncia, non avrebbero affrontato il quadro clinico del paziente con la giusta attenzione. Aveva subito indicato i disturbi patiti, informando i sanitari gelesi di essere cardiopatico. Secondo i familiari, assistiti dall’avvocato Giuseppe Cascino, non avrebbe ricevuto le cure dovute. Nella denuncia hanno segnalato ai pm, tra le altre cose, di non essere stati informati del trasferimento a Sciacca. Solo dopo diverse ore, ne sono venuti a conoscenza. Nel nosocomio agrigentino, i medici accertarono un quadro complessivo piuttosto delicato, con una cartella clinica, trasmessa dal “Vittorio Emanuele”, subito considerata poco dettagliata. Per la famiglia del paziente deceduto, i pm devono valutare se dietro a quanto accaduto ci sia stata un’effettiva responsabile medica. Non escludono un caso di “malasanità” e per questo motivo si sono rivolti ai pm di Sciacca, che hanno disposto accertamenti. Il cadavere è stato sottoposto ad autopsia e il gruppo di periti, nelle prossime settimane, si pronuncerà sulle possibili cause della morte.

La competenza territoriale, con la morte verificatasi nel nosocomio agrigentino, è dei magistrati di Sciacca, ma per la famiglia Tidona le eventuali responsabilità sono da valutare, in gran parte, rispetto alla condotta dei medici del “Vittorio Emanuele”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here