Trasporto disabili, Aliotta: “Troppe strumentalizzazioni, problema è modalità di gara”

 
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L'avvocato Livio Aliotta

Gela. Troppe strumentalizzazioni politiche intorno alla questione del trasporto disabili, senza che ci sia stato un vero coinvolgimento della Consulta, che raggruppa le associazioni a tutela dei diversamente abili. Per il presidente, l’avvocato Livio Aliotta, il dibattito in atto rischia di non centrare l’obiettivo. “I componenti della Consulta sono stanchi di dover subire le continue umiliazioni dovute alla carenza cronica di servizi ed alla bagarre politica che si innesca in maniera sterile ed improduttiva sulle medesime vicende e solo per un lasso temporale molto ristretto. Sulla vicenda trasporto disabili così come sulle altre questioni inerenti le carenze del territorio, come la mancanza dei Pai, le barriere architettoniche, il trasporto pubblico o la mancanza di servizi sanitari e socio-assistenziali, ci saremmo aspettati un intervento forte e deciso da parte di tutte le forze politiche presenti all’interno del consiglio comunale – dice Aliotta – un intervento concreto così come fatto anche a Caltanissetta, dove il consiglio, con una seduta monotematica, ha richiamato l’attenzione di tutti gli enti preposti affinché si attivino i servizi necessari nei modi e nei tempi previsti dalla legge. Ciò che fa seriamente riflettere è la strumentalizzazione che si è innescata in merito al regolamento del trasporto disabili”. Per Aliotta, bisognerebbe valutare con molta attenzione le ragioni del mancato affidamento della gara. “La vera questione che i nostri consiglieri avrebbero dovuto porsi riguarda non il contenuto del regolamento, che ha recepito le istanze provenienti non solo dal mondo della disabilità ma anche da quello dell’apparato burocratico ed amministrativo che nel licenziare il testo ha espresso il proprio parere obbligatorio sebbene non vincolante. La vera questione riguarda, invece, la modalità con la quale sono state esperite le gare andate deserte. Si è realmente cercato il servizio laddove questo poteva essere offerto o viceversa si è cercato laddove questo non poteva trovare aggiudicatari adeguati? Si è vagliata realmente la possibilità di esperire tutte le opzioni individuate dal regolamento o ci si è limitati solo ad esperire le gare senza una reale ed effettiva volontà di individuare soggetti in grado di garantire il miglior servizio ad un costo adeguato? – chiede – queste domande avremmo voluto porle personalmente ai dirigenti preposti unitamente agli assessori al ramo nel corso della seduta programmata dalla commissione servizi sociali, lo scorso venerdì. Peccato che a quella seduta la Consulta è stata invitata solo ventiquattro ore prima, rendendo di fatto impossibile la partecipazione dei componenti”.

Anche al consigliere leghista Giuseppe Spata, componente della commissione servizi sociali, che ha parlato di mancati interventi e di stasi, viene chiesto di dare conto di quanto fatto fino ad ora. “Ciò che realmente colpisce è il fatto che sembra apparire chiara la volontà di affrontare le questioni legate alla disabilità senza prestare ascolto alle reali ed imminenti necessità dei cittadini gelesi con disabilità gli unici realmente in grado di poter indicare le priorità a cui far fronte. Colpisce la presa di posizione del consigliere Spata – dice ancora Aliotta – che da componente della commissione servizi sociali interviene sulla vicenda individuando in maniera corretta il problema, ovvero la modalità di esperimento della gara, senza tuttavia indicare quali adempimenti lo stesso ha attuato nel corso degli ultimi due anni. La Consulta rivendica, infatti, da circa due anni l’attivazione anche del trasporto pubblico accessibile ai disabili. Auspichiamo che il consigliere abbia espletato tutti i passaggi dovuti, interrogazioni, mozioni, richieste di accesso agli atti e interventi vari”. Aliotta prende le distanze da bagarre solo politiche e ribadisce che la consulta è in primi linea a tutela dei bisogni dei diversamente abili. “Ricordiamo alla stessa classe politica che già da un anno pende al tribunale civile di Gela un ricorso antidiscriminazione promosso dall’avvocato Paolo Capici e finalizzato ad ottenere l’abbattimento delle barriere architettoniche negli uffici comunali e presso tutte le fermate degli autobus urbani. L’azione giudiziaria – conclude – è stata promossa proprio perché negli anni la classe politica e dirigenziale locale non è stata in grado di garantire i dovuti interventi per l’eliminazione delle carenze strutturali del territorio e non ha saputo ascoltare i cittadini”. Le associazioni spiegano chiaramente che non sono disponibili a prendere parte alla contesa politica, soprattutto quando si muove intorno ai diritti fondamentali dei diversamente abili.

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