Trasporto disabili, Consulta contro il regolamento: “Un obbrobrio giuridico”

 
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L'avvocato Livio Aliotta

Gela. “Un obbrobrio giuridico”. La Consulta che raggruppa le associazioni locali a tutela dei diversamente abili prende nettamente le distanze dal regolamento per il trasporto, varato dalla giunta comunale. Il presidente della consulta, l’avvocato Livio Aliotta, contesta il metodo ma anche i contenuti. Precisa che “dell’esistenza abbiamo appreso solo tramite gli organi di stampa a causa dell’unilaterale interruzione di ogni interlocuzione con la nostra organizzazione da parte dell’assessore Nadia Gnoffo, già da diversi mesi”. “E’ palesemente in contrasto con principi fondamentali della carta costituzionale, principi già sanciti anche dalla sentenza 275 del 2016 della stessa Corte. Vorremmo ricordare, infatti, alla promotrice del Regolamento che la legge regionale 68 del 1981 dispone l’obbligo per i Comuni di attivare gratuitamente il servizio di trasporto per le persone con handicap per la frequenza degli asili nidi, della scuola di ogni ordine e grado, dei centri di formazione professionale e dei centri educativo-riabilitativi a carattere ambulatoriale diurno. Tralasciando il fatto che il servizio obbligatorio di trasporto scolastico a carico del Comune da oltre due anni è sospeso – scrive Aliotta in una nota inviata a Palazzo di Città – appare evidente che il servizio di trasporto gratuito a carico del Comune non è rivolto solo al centro di riabilitazione Aias di Gela ma a tutti i centri di riabilitazione, compreso ad esempio il centro autismo, oltre che alle scuole e ai centri di formazione professionale. Pertanto, il regolamento appare incompleto e carente già nella formulazione iniziale poiché andrebbe normato non il solo trasporto verso i centri di riabilitazione ma l’unica ed onnicomprensiva forma di trasporto obbligatoria e gratuita prevista dalla legge regionale ovvero quella rivolta alle scuole, ai centri di riabilitazione ed ai centri di formazione professionale”. Per Aliotta, anche il limite delle “risorse finanziarie disponibili” non è da ritenersi legittimo. “E’ incostituzionale poiché l’ente pubblico ha assunto una disposizione che lascia incerto l’an e il quantum, rendendo aleatoria la possibilità di programmare e gestire il servizio di trasporto senza garantirne l’effettività. L’indeterminatezza della condizione del finanziamento rende, infatti, non concreta e certa l’erogazione del trasporto che è obbligatorio e gratuito, violando la principi costituzionali”, riporta la nota. Un’illegittimità costituzionale, secondo la consulta, emerge inoltre rispetto all’organizzazione del servizio e di conseguenza l’articolo 3 del regolamento va rivisto integralmente. Aliotta chiede al presidente dell’assise civica Salvatore Sammito di procedere con urgenza alla convocazione di un tavolo, in presenza dei consiglieri, dei dirigenti e della giunta.

“Bisogna correggere tutte le gravi criticità presenti”, aggiunge. Aliotta attenderà riscontri anche dall’Anac e già preannuncia che se il regolamento non sarà modificato, allora la consulta si rivolgerà alla giustizia amministrativa, “sollevando in quella sede eccezione di incostituzionalità della norma anche alla luce del precedente già definito”, conclude.

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