Travolta da uno scooter, verso la chiusura delle indagini per la morte di Aurelia Triberio

 
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Gela. Dopo il deposito della perizia tecnica necessaria a ricostruire l’intera dinamica del terribile schianto, i magistrati della procura avrebbero chiuso le indagini avviate sulla morte della legale trentanovenne Aurelia Triberio.

Lo scooter condotto da un ventenne. La donna, impegnata nel jogging domenicale sul lungomare Federico II di Svevia, venne travolta da un giovanissimo in sella al suo Yamaha T-Max 500. A circa un anno da quei fatti, saranno gli stessi magistrati a richiedere i necessari provvedimenti. Le indagini si concentrarono subito sul ventenne alla guida del mezzo e sulle manovre che avrebbero potuto condurre al tragico epilogo. Aurelia Triberio morì a pochissimi giorni di distanza. I sanitari dell’ospedale Vittorio Emanuele, davanti alle sue gravissime condizioni cliniche, ne autorizzarono il trasferimento nel nosocomio palermitano Villa Sofia. Lì, per la trentanovenne non ci fu più nulla da fare. I familiari, fin dal primo momento, hanno scelto di seguire l’intera fase d’indagine, assistiti dall’avvocato Giacomo Ventura. Lo scooterista, invece, è difeso dall’avvocato Salvatore Ciaramella. Durante le indagini, diversi rilievi dei periti, compresi quelli nominati dalle parti, sono stati effettuati proprio nella zona dello schianto, a ridosso della bretella stradale Borsellino. 

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