Travolta sul lungomare, un giovane accusato della morte di Aurelia Triberio: i familiari della vittima parte civile

 
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Gela. La trentanovenne Aurelia Triberio venne travolta, sul lungomare Federico II di Svevia, da uno Yamaha T-Max 500. Aurelia Triberio morì pochi giorni dopo. La legale era impegnata nel jogging domenicale. Le ferite furono talmente profonde da causarle la morte. Adesso, il ventenne Salvatore Murana, accusato di omicidio colposo, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. La richiesta è stata formulata, davanti al giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore, dal suo legale di fiducia, l’avvocato Salvatore Ciaramella. Il giovanissimo era alla guida del mezzo quando si verificò il violentissimo impatto. E’ accusato di omicidio colposo. Aurelia Triberio morì pochi giorni dopo. Non è stata accolta, invece, l’iniziale richiesta di patteggiamento. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile, rappresentati dall’avvocato Giacomo Ventura. I sanitari dell’ospedale Vittorio Emanuele, davanti alle gravissime condizioni cliniche della donna, ne autorizzarono il trasferimento al nosocomio palermitano Villa Sofia. Lì, non ci fu più nulla da fare. I familiari, fin dal primo momento, hanno scelto di seguire l’intera fase d’indagine. Si tornerà davanti al gup a febbraio.

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