Travolto da colata incandescente, ha perso due compagni di lavoro: Di Natale, “mi sento un sopravvissuto”

 
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Di Natale è riuscito a salvarsi

Padova. “Mi sento un sopravvissuto. Lo posso dire forte e chiaro”. Ad un anno dal tragico incidente sul lavoro verificatosi alla Acciaierie Venete di Padova, l’operaio gelese quarantaduenne David Di Natale ha parlato, rilasciando un’intervista al Tg3 Veneto. “Se dovessi ritornare al lavoro – ha spiegato – tremerei come una foglia. Non lo dimenticherò mai”. Di Natale, insieme ad altri compagni di lavoro, venne travolto da una colata di materiale fuso. A cedere sarebbe stata una cesta che lo conteneva, probabilmente a causa di un gancio difettoso. La colata incandescente si è riversata nel capannone. Di Natale si sente un sopravvissuto perché due operai che erano con lui quella mattina, Marian Bratu e Sergiu Todita, non ci sono più. Dopo lunghe settimane di agonia, nei mesi scorsi sono deceduti. Lui ha lasciato le corsie d’ospedale dopo un mese e mezzo. “Ho sentito un boato – ha spiegato ancora – mi sono voltato di spalle e ho iniziato a correre. Ho fatto un salto e mi sono rotto un tallone, ma l’adrenalina era talmente tanta che ho proseguito, anche se zoppicavo. Ho strappato la maglietta, avevo la schiena completamente ustionata. Certe volte, ne piango ancora la notte, non mi vergogno a dirlo”.

I pm della procura di Padova hanno avviato un’inchiesta. Non c’è ancora la chiusura delle indagini. “Il dolore passa – ha concluso l’operaio – rimane il rimorso. Rabbia? Anche quella passa. Se la legge c’è, si faccia vedere”.

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