Tre mesi per discutere una mozione sull’acqua, Giudice solleva il caso

 
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Gela. Tre mesi per portare in aula una mozione. Come sia possibile se lo chiede il capogruppo del Movimento 5 Stelle Enzo Giudice. Il protocollo della mozione sul caso Caltaqua è timbrato 5 gennaio.  “Sia a gennaio che a febbraio – dice Giudice – nelle sedute dedicate alla discussione delle mozioni, è rimasta bloccata al dodicesimo posto, in quanto, ci si è occupati di altro. La mozione è stata firmata anche da altri consiglieri dello stesso Movimento e dai consiglieri Di Modica, Malluzzo, Panebianco e Guastella. Interessante il quinto punto che riguarda le modalità di calcolo delle fatture emesse. Ci auguriamo che nel mese di marzo, dopo che verranno discussi i soliti problemi relativi alla crisi economica, di sicuro importanti, si prosegua nella discussione delle varie mozioni presentate  nei mesi scorsi e necessarie per dare un indirizzo politico all’amministrazione”.

Nella mozione si chiede di utilizzare tutte quelle misure, attraverso gli uffici specifici e l’assessorato di competenza informando anche la cittadinanza in modo che chiunque venga a conoscenza in anticipo dei disservizi di erogazione, della potabilità o no e specialmente le modalità di fatturazione, per far si, che i cittadini presentino in tempi utili eventuali ricorsi sulle fatture già emesse e per evitare che tutto ciò continui a perpetrarsi all’infinito a discapito dei bilanci familiari e le numerose sedi comunali dove esiste un contratto con il gestore idrico. 

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