Tre nuovi avvisi “Agenda Urbana”, quasi 13 milioni di euro per progetti finanziati

 
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Di Stefano e il dirigente Collura seguono tutte le fasi delle procedure di "Agenda Urbana"

Gela. I primi due avvisi, per un totale di 2 milioni 400 mila euro, sono stati pubblicati ad inizio aprile. Si tratta prevalentemente della individuazione di offerte per realizzare sistemi che migliorino l’efficienza della pubblica amministrazione, anche attraverso reti informatiche. L’evoluzione del cronoprogramma impostato su “Agenda Urbana” va avanti. Sono stati pubblicati altre tre avvisi, questa volta per un totale di quasi 13 milioni di euro (12.941.425,22 euro). L’assessore allo sviluppo economico Terenziano Di Stefano aveva già preannunciato che nonostante l’emergenza Covid in atto avrebbe comunque dato indicazioni di procedere con un programma di investimenti che solo per Gela ammonta a non meno di 20 milioni di euro. 5 milioni 400 mila euro coprono l’avviso per i progetti di realizzazione o recupero di strutture di tipo assistenziale. Si guarda alla costruzione di asili nido o di case di riposo e assistenza per anziani. 4 milioni 391 mila euro, invece, sono concentrati nell’avviso per interventi di efficientamento energetico negli edifici pubblici. 3 milioni 150 mila euro, ancora, riguardano lavori che consentiranno di adeguare l’impiantistica dell’illuminazione pubblica alle nuove tecnologie di risparmio energetico. I fondi di “Agenda Urbana”, che vengono gestiti direttamente dai Comuni che ne fanno parte (in questo caso Gela e Vittoria), vengono ritenuti strategici dall’amministrazione comunale, che non intende sbattere contro un nuovo caso “Patto per il Sud”, con i ritardi che hanno indotto la giunta regionale a disporre il taglio di 33 milioni di euro destinati alla città.

I 20 milioni di “Agenda Urbana” sono già stati inseriti in quel potenziale elenco da 200 milioni di euro (comprensivo di tutti i finanziamenti già concessi al Comune), che lo stesso Di Stefano considera fondamentale per tentare di rilanciare un tessuto economico che con l’emergenza Covid rischia di subire l’ennesimo shock. Ovviamente, si tratterà però di farli diventare veri e propri cantieri, che possano creare occupazione. Diverse fasi successive, così da contingentare tempi e organizzazioni burocratica, dovrebbero essere coordinate da una cabina, composta da professionisti individuati dall’amministrazione comunale.

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