Tre “papabili” della stessa area e il centrodestra piace anche…al centrosinistra

 
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I candidati "semiufficiali" sono tutti di derivazione centrodestra

Gela. In questa fase, il centrodestra locale rischia di implodere ancor prima dell’inizio ufficiale della campagna elettorale, ma evidentemente tanti ritengono che i numeri elettorali veri si possano fare solo cercandone il sostegno. Non sembra un caso che i candidati a sindaco per ora usciti allo scoperto, ufficiali e non, pendano tutti proprio dalla parte del centrodestra. L’imprenditore Maurizio Melfa, che da settimane ormai è in campagna elettorale conclamata, non ha mai nascosto le simpatie politiche per la sfera del centrodestra e ha avuto interlocuzioni, tra tutti, anche con la Lega, sia nella “vecchia” versione che in quella “nuova”. Se vorrà pesare alle urne, probabilmente non potrà accontentarsi solo delle sue liste e potrebbe essere corteggiato da qualche partito (sempre di quest’area politica) che magari scelga di provare una soluzione diversa, evitando altri candidati d’area. Neanche i “civici”, che sanno tanto di centrodestra, vogliono rinunciare ad un tentativo di sondare il campo. La scelta dell’avvocato Lucio Greco, forzista che ha spesso sfidato la sorte elettorale con liste civiche, sembra un messaggio indirizzato a buona parte di una coalizione che magari potrebbe compattarsi proprio intorno al legale. Ci sono però da battere molte resistenze, dato che Greco non è di certo un candidato che possa fare della novità un conio politico e inoltre non tutti sembrano convinti di scommettere di nuovo sulla sua corsa. Davanti ad un no, l’avvocato potrebbe guardarsi intorno e scegliere altre vie.

Addirittura, la sponda verso il centrodestra adesso arriva pure dal centrosinistra, o comunque da schegge di un’area politica, in città ormai difficile da individuare con esattezza. Il tavolo “alternativo” al Pd, ma coordinato dal dem Giacomo Gulizzi (difficile non notare la contraddizione), pare abbia ormai individuato l’ex consigliere comunale forzista Massimo Catalano (inserito in una ristrettissima rosa di nomi che annoverava anche quello del segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice). Da un tavolo composto da pezzi di centrosinistra, esponenti della sinistra socialista, sindacalisti e qualche moderato con trascorsi vari, ci si attendeva una soluzione meno sbilanciata in direzione del centrodestra. Probabilmente, il dem Gulizzi e gli altri “alternativi”, fatti due conti, hanno ritenuto che magari un candidato dai trascorsi marcatamente di centrodestra possa far scattare incastri elettorali che il Pd invece non può garantire. Se in quel tavolo “alternativo” c’era la sinistra, la decisione non suona come un gran messaggio di salute politica, anzi. Meglio un ex forzista piuttosto che i numeri al ribasso del fu centrosinistra.

2 Commenti

  1. Sono rimasto entusiasta di leggere, finalmente, un messaggio serio e INTELLIGENTE, basta più proclami irragiungibili alla Crocetta, Federico, Speziale, Donegani, Fasulo, Mancuso, Bartolozzi (gente tutta schierata e di partito), “GELA CITTA’ NORMALE”. Dentro a quelle tre parole, cè la bellezza di una Comunità che vuole Rinascere, Credere, Raggiungere i propri obiettivi. Cose semplici ma realizzabili: Parchi per i Bambini, pulizia, ordine pubblico, COMINCIARE A VEDERE IL BELLO, pista di atletica, valorizzazione del lungomare, delle risorse archeologiche…. QUEL GIORNO QUANDO VOTIAMO “PENSIAMO AI NOSTRI FIGLI”, lasciamo da parte le logiche del rascapicchiatismo e dei giochi di potere..

  2. Ma credete che siamo fessi ?
    La gente che voi proponete , gente fuori dalla politica diretta… farà le vostre veci..
    In sostanza i pupari e i burattini
    Dovete capire che , non vogliono politici navigati…

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