Trent’anni per un esproprio, Cga: “Inerzia del Comune, ora provveda a pagare”

 
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Gela. Oltre trent’anni e ancora non c’è la parola fine su uno dei tanti espropri che peserà sulle casse del Comune. In un’area, in contrada Olivastro, sarebbe dovuta sorgere una scuola. I terreni, per oltre tremila metri quadrati, vennero occupati su disposizione del Comune. La scuola non fu mai realizzata e a Palazzo di Città “dimenticarono” di completare l’esproprio e di pagare le indennità. I proprietari si sono rivolti sia alla giustizia civile che a quella amministrativa. Dopo un percorso giudiziario piuttosto travagliato, lo scorso anno arrivò la pronuncia del Cga che accolse il ricorso del legale dei proprietari. Ancora oggi, però, Palazzo di Città non ha adempiuto. Un nuovo ricorso, per l’ottemperanza, è stato avanzato e accolto. In sostanza, il Comune avrà novanta giorni per decidere il da farsi. Potrà acquisire interamente l’area, pagando quanto dovuto ai proprietari (partendo dai calcoli sul valore dei terreni), oppure potrà optare per la restituzione, con il ripristino e il pagamento del risarcimento e delle indennità. E’ chiaro che, dato il tempo trascorso, a pesare saranno soprattutto gli interessi, indipendentemente dalla soluzione che verrà adottata.

Il Comune non si è costituito nel giudizio e dovrà versare anche le spese. “L’inerzia del Comune di Gela nell’ottemperare è incontestata ed incontestabile”, si legge nella sentenza del Cga. E’ già stato nominato un commissario ad acta, il prefetto di Agrigento, che dovrà monitorare il rispetto degli obblighi imposti al municipio.

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