Truffe e incidenti “accomodati”: Intervengono gli investigatori privati

 
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Gela. “Un fenomeno in continua espansione”: questo si legge in una serie di relazioni stilate dai responsabili delle più importanti compagnie assicurative davanti alle tante richieste di risarcimento che, quasi giornalmente, arrivano sui loro tavoli.

Numeri troppo elevati che, infatti, non convincono per nulla gli stessi operatori delle agenzie locali.
Il sospetto, infatti, si chiama truffa. Il territorio locale, proprio sotto questo profilo, è diventato oggetto di continue verifiche. Non a caso, le compagnie assicurative hanno incaricato veri e propri investigatori privati. Il loro compito è semplice: individuare i casi sospetti ed accertare che dietro il classico sinistro stradale non ci siano tentativi di accaparrarsi il denaro dei premi assicurativi e dei risarcimenti.
L’intera zona, negli ultimi mesi, è stata coperta da uno di questi operatori privati, incaricato direttamente dalle compagnie assicurative. I numeri sono aumentati e, di conseguenza, anche le somme sborsate dalle compagnie. Per questa ragione, gli accertamenti si sono intensificati.
Alcuni casi segnalati alle società del settore si sono trasformati in processi celebrati davanti ai giudici del tribunale, a conclusione d’indagini coordinate dai magistrati della procura. I dati sospetti riguardano prevalentemente incidenti stradali solo all’apparenza di poco conto. Dalle attività d’analisi sono emerse strette parentele tra i coinvolti.
Fattori che hanno fatto scattare l’allarme. L’attività svolta dagli investigatori incaricati dalle società assicurative continua con frequenza. I casi segnalati sono talmente numerosi da aver prodotto l’esigenza di una stretta sul riconoscimento dei premi. Dopo le prime segnalazioni, i casi sospetti si stanno concentrando proprio intorno ai sinistri stradali: eventi più clamorosi, infatti, sono stati quasi del tutto debellati.
Le prime verifiche, già alcuni anni fa, partirono dopo diversi incendi ad automobili e locali pubblici, solo all’apparenza dolosi. In realtà, si sarebbe trattato di stratagemmi per incassare laute polizze assicurative. Così, l’attenzione è diventata sempre più alta: al punto da richiedere l’intervento di veri esperti del settore ingaggiati dalle compagnie. In città, il tasso di casi sospetti è tra i più alti dell’intera Sicilia occidentale.
Le statistiche, tenute comunque sotto chiave, sembrano aver aperto una falla che si cerca di bloccare. La crisi economica non agevola il tentativo.

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