Uccise la madre ma non è imputabile, la procura impugna la sentenza di Greco

 
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Gela. La procura generale ha impugnato la sentenza del trentottenne Fabio Greco accusato per l’omicidio di Iolanda Di Natale. Il matricida era stato assolto perché affetto da disturbi schizoidei e quindi non imputabile.

Il provvedimento era stato emesso dal gup del tribunale, Veronica Vaccaro, che ha però aveva disposto una misura di sicurezza di 15 anni in un ospedale psichiatrico. I familiari della donna accoltellata e barbaramente uccisa a luglio 2012 si sono rivolti al legale Flavio Sinatra che ha deciso di impugnare la sentenza. Il matricida, Fabio Greco, non solo uccise la madre Iolanda Di Natale ma ferì il brigadiere dei carabinieri, Giuseppe Emmanuello, e infierì sul cadavere della donna, arrivando al punto di conficcare degli aghi nella zona orbitale. Secondo le ricostruzioni il corpo privo di vita di Iolanda Di Natale aveva il volto massacrato dai colpi inferti continuamente dal figlio, che usò una statua di una madonnina ed un quadro. Teatro dell’uccisione l’appartamento di via Cocchiara, nel cuore del centro storico. Il brigadiere Emmanuello che si era costituito parte civile nel processo con il suo intervento ha salvato la vita a un vigile del fuoco, venne ferito ad un occhio.

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