“Ultima fermata”, Nocera, Frazzitta e Tomaselli non parlano: Radosta respinge le accuse

 
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Gela. Su di loro si concentrano le accuse maggiori, a seguito del blitz “Ultima fermata” che nella notte tra martedì e mercoledì ha consentito ai carabinieri di eseguire tredici provvedimenti restrittivi. Daniele Nocera e Piero Francesco Frazzitta, questa mattina, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, davanti al gip, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nocera, a cui vengono contestati decine di episodi di spaccio di droga, ha rilasciato dichiarazioni spontanee, assistito dal difensore, l’avvocato Giuseppe Cascino. Frazzitta, rappresentato dal legale Davide Limoncello, era già detenuto per altri fatti e a lui i pm della procura contestano anche la rapina al bar della stazione. Si è avvalso della facoltà di non rispondere pure il trentenne Andrea Tomaselli, difeso dal legale Ignazio Raniolo. Nei suoi confronti, così come per Frazzitta e Nocera, è stata disposta la custodia cautelare in carcere. E’ ritenuto pienamente coinvolto nel giro di droga, ricostruito dai carabinieri e dai magistrati della procura. Il trentaduenne Giuseppe Radosta, invece, ha voluto spiegare tutti gli episodi che gli vengono attribuiti. Ha risposto alle domande e ricostruito quelli che per gli inquirenti sono tutti fatti legati all’attività di spaccio di droga. L’esercente, assistito dall’avvocato Marzia Cammarata, ha invece escluso che fosse attivo nelle piazze di spaccio. Ha anche collocato i vari episodi e spiegato le ragioni dei contatti che ebbe con altri coinvolti. Ha voluto ribadire di non essere uno spacciatore di sostanze stupefacenti. La difesa ha sottolineato che il trentaduenne non ha precedenti penali alle spalle. Gli interrogatori proseguiranno domani e nei prossimi giorni.

Si presenteranno dal gip gli indagati raggiunti da misure, tra questi Emanuele Faraci (difeso dal legale Rocco Guarnaccia) e Cristian Marino (difeso dall’avvocato Giovanna Zappulla). Salvatore Iudica e Francesco Ascia, ai domiciliari, sono ritenuti responsabili della rapina al bar della stazione ferroviaria. I pm della procura sono certi che l’operazione dei carabinieri abbia consentito di bloccare una consistente attività di spaccio, condotta da giovani che in prevalenza gravitavano proprio nella zona della stazione.

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