Un bracciante ferito a bastonate tra le strade di Carrubbazza, arriva la condanna per gli aggressori

 
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Gela. L’hanno seguito fino in città, dove viveva ormai da qualche mese.


Colpito tra le strade di Carrubbazza. Dopo averlo individuato, è partita una vera e propria spedizione punitiva. Un bracciante agricolo tunisino venne colpito ripetutamente con un pesante bastone. E’ arrivata la condanna per gli autori di quell’azione, si tratta dei niscemesi Francesco Cona e Francesco Militello. Il giudice Tiziana Landoni ha letto un dispositivo che impone due anni di reclusione ad entrambi. Il magistrato ha accolto in pieno le richieste formulate dal pm Tiziana Di Pietro. Per l’accusa, infatti, non ci sarebbero dubbi su quanto accadde nell’ottobre di quattro anni fa, quando il bracciante tunisino venne affrontato dai due tra le strade del quartiere Carrubbazza. Un’aggressione che sarebbe stata il culmine di rapporti piuttosto tesi, tanto da spingere la vittima a lasciare Niscemi per trasferirsi in città. La ricostruzione d’accusa, però, è stata contestata dal legale di fiducia degli imputati, l’avvocato Giuseppe D’Alessandro, che invece ha messo in discussione anche le dichiarazioni rese dal bracciante, costituito parte civile con i legali Giusy Ialazzo e Francesco Spata. Proprio l’avvocato Ialazzo, nell’interesse della vittima dell’aggressione, ha sostenuto le tesi portate avanti dal pm ed ha chiesto la condanna degli imputati.

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