Un “buco nero” tossico, scatta nuova interdizione ex discarica Cipolla: da anni si attende bonifica

 
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L'ex discarica industriale Cipolla

Gela. Nonostante ritardi di anni e un’area altamente pericolosa ancora accessibile a tutti, qualcosa forse si muove. L’ex discarica Cipolla va interdetta, bloccando tutti i varchi d’accesso. Come più volte denunciato da questa testata, infatti, proprio a Piana del Signore, dove la discarica tossica è ancora una fonte di “contaminazione attiva”, c’è addirittura chi fa pascolare il bestiame a ridosso del buco nero e chi invece ne approfitta per smaltire altri rifiuti, favorito dall’assenza di controlli costanti. Dopo il fallimento dell’azienda locale che per decenni ha smaltito rifiuti pericolosi e tossici nella vasca, la zona è rimasta del tutto abbandonata. Tre anni fa, ai tempi dell’ex giunta Messinese, vennero emessi i primi provvedimenti di interdizione, rimasti però lettera morta. Anche al Ministero dell’ambiente se ne sono accorti, dopo i continui tavoli tecnici. Il neo sindaco Lucio Greco, proprio oggi, ha firmato una nuova ordinanza di interdizione. Si prevede il ripristino dell’intera recinzione esterna e il blocco dei varchi d’accesso con “dispositivi a gravità di difficile rimozione”, oltre ad eventuali “schermi” per le vasche. L’ultimo sopralluogo ufficiale, deciso in sede ministeriale, risale allo scorso febbraio.

I dati forniti da Arpa segnano un quadro allarmante, con livelli di concentrazione soglia di contaminazione (Csc) superiori ai limiti sia per le matrici del suolo sia per la falda acquifera. Una bomba ambientale, segnalata da decenni, ma senza che siano stati apportati interventi massici, perlomeno di messa in sicurezza. Nel provvedimento firmato da Greco si dà incarico ad una ditta locale che provvederà al ripristino della recinzione esterna, ma serviranno interventi ancora più incisivi, in attesa di una bonifica che non è mai partita.

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