Un centro d’ascolto e azioni in rete per fronteggiare le dipendenze patologiche

 
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Gela. Realizzare una rete di azione per contrastare il fenomeno delle dipendenze patologiche, mettendo assieme le strutture sanitarie dell’Asp, il comune, le associazioni di volontariato e le scuole.

Sono questi i presupposti che hanno caratterizzato, ieri mattina, la conferenza stampa di presentazione del progetto di prevenzione e sensibilizzazione contro le dipendenze patologiche dal titolo “Estirpare l’indifferenza, facciamo crescere la vita”, organizzata dall’associazione “Casa Famiglia Rosetta” col patrocinio del Comune. A fare gli onori di casa è stata Giovanna Cassarà, assessore all’Istruzione, alla presenza del sindaco Angelo Fasulo e di Giuseppe Arancio, deputato all’Ars, che ha annunciato “lo studio di avvio di una struttura semi-residenziale per curare le patologie da gioco”, proponendo l’istituzione di un ambulatorio capace di creare una rete di servizi nel territorio.

“L’11 novembre scorso è stato attivato in città un centro di ascolto capace di monitorare ed incidere, nel fenomeno delle devianze – spiega l’assessore Cassarà – Dobbiamo fronteggiare una vera e propria battaglia sociale, con azioni mirate. Stiamo mettendo in campo diverse iniziative, rivolte soprattutto agli studenti. Da una tavola rotonda (si terrà oggi) con i giovani degli istituti superiori alla marcia contro le devianze, fissata per sabato, in occasione del primo giorno di primavera”.

Alla conferenza stampa erano presenti Placido La Rosa (dirigente del Sert), Ettore Fischetti (responsabile della comunità d’inserimento Terra Promessa), AnnaArnone (casa famiglia Rosetta), Concetta Iannì e Simona Trovato, rappresentanti delle associazioni Oasi che fanno capo a don Vincenzo Sorce.

Quest’ultimo ha indetto una conferenza stampa a Caltanissetta per promuovere gli eventi che sfoceranno in una marcia in città con tutti gli assistiti delle strutture sociali. “Quest’anno per la Festa della Primavera la scelta è ricaduta su Gela – spiega padre Enzo Sorce – perché lì vi è un vasto bacino di utenza cui diamo l’opportunità di usufruire dei nostri servizi. E’ una festa simbolica perché coincide con il messaggio che vogliamo far passare e cioè quello della rinascita”. 

“Finalmente si promuove un lavoro in rete – incalza Placido La Rosa – indispensabile a colmare la mancanza di risorse umane per fronteggiare le dipendenze patologiche”.

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