Un centro ottico preso di mira, il titolare intimidito a colpi di pistola: sott’accusa un mediatore commerciale

 
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Gela. Un presunto credito in denaro da riscuotere e diversi colpi di pistola sparati alla vetrina di un centro ottico di via Crispi. Gli spari in via Crispi. Dietro l’azione, ci sarebbe stato il tentativo d’intimidire il proprietario dell’esercizio commerciale. A processo, davanti al collegio presieduto dal giudice Paolo Fiore, affiancato dalle colleghe Ersilia Guzzetta e Silvia Passanisi, è finito il catanese Michele Pennisi. Deve rispondere di tentata estorsione proprio ai danni del titolare del centro. Il rappresentante commerciale etneo, secondo le accuse dei magistrati della Dda di Caltanissetta, avrebbe fatto da tramite fra la vittima dell’intimidazione e un creditore che, intanto, pretendeva la restituzione di somme di denaro ancora in ballo. In base alle indagini condotte dagli inquirenti, a sparare in via Crispi sarebbe stato un terzetto di catanesi, assoldati proprio per intimidire il titolare del centro ottico. Allertati dai titolari, i carabinieri arrivarono sul posto per effettuare i primi rilievi del caso. L’esercente, intanto, si è costituito parte civile con l’avvocato Carmelo Terranova. Davanti al collegio, è stato sentito un maresciallo dei carabinieri intervenuto sul posto. Ha confermato il ritrovamento di diversi bossoli calibro 6,35 proprio nei pressi dell’attività commerciale. Nuovi testimoni verranno sentiti all’udienza del prossimo 14 ottobre.

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