Un coltello in carcere, Valenti a processo: è detenuto per l’omicidio del fratello

 
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Gela. Cinque anni fa, la condanna per l’omicidio del fratello trentenne divenne definitiva, con la Cassazione che non accolse il ricorso presentato dalla difesa. L’operaio Vincenzo Valenti è attualmente detenuto, per scontare la pena di sedici anni e quattro mesi di reclusione, che gli fu imposta proprio per i fatti che si verificarono in strada, a Sant’Ippolito. Accoltellò il fratello, al culmine di una lite, lasciandolo a terra ormai senza vita. Valenti, davanti al giudice Martina Scuderoni, dovrà invece rispondere ad altre accuse. Durante la sua detenzione nel carcere di Balate, infatti, fu trovato in possesso di una lama. Un coltello che aveva a disposizione, chiaramente senza alcun permesso. Pare che la lama venne individuata nel corso di controlli, effettuati nella struttura penitenziaria. Valenti, che sta scontando la condanna per l’omicidio del fratello, ora è a processo. Difeso dall’avvocato Carmelo Tuccio dovrà rispondere alle contestazioni.

Nel corso della prossima udienza, saranno sentiti i primi testimoni, chiamati a riferire. L’imputato era in videocollegamento, dal carcere trapanese dove attualmente si trova ristretto. Gli investigatori che condussero le indagini, dopo il ritrovamento della lama, non esclusero che Valenti l’avesse a disposizione, anche per timore di aggressioni in carcere e che quindi fosse eventualmente intenzionato ad usarla contro altri detenuti.

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