Un consiglio sulla sicurezza senza forze dell’ordine e sindaco, c’è l’atto di censura: “Non è una città videosorvegliata”

 
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Gela. Un consiglio comunale straordinario sulla sicurezza urbana ma senza esponenti delle forze dell’ordine, della magistratura e, inoltre, senza il sindaco Domenico Messinese. “Atteggiamento irresponsabile”. Così, praticamente tutti i gruppi consiliari, escluso quello del Movimento 5 stelle, censurano con un documento ufficiale l’atteggiamento del primo cittadino. “E’ da irresponsabili snobbare il consiglio e non presentarsi in aula davanti ad un tema tanto delicato – precisa il consigliere del Polo Civico Guido Siragusa – è il sindaco che deve informarci sulle strategie della sua amministrazione finalizzate a porre un argine ad atti criminali come gli incendi e i danneggiamenti”. Una linea seguita dal gruppo di centro sinistra ma anche dai consiglieri di Un’Altra Gela, di Reset 4.0 e Forza Italia. Ad inizio seduta, era stato il consigliere di Gela Città Cristian Malluzzo a censurare l’assenza del sindaco. “Senza sindaco e senza forze dell’ordine – ha detto – con chi dovremmo dialogare?”. Un dura presa di posizione che è arrivata anche da Maria Pingo del Megafono e da Salvatore Gallo del Pd. La stessa Pingo ha rilanciato sul caso dei parcheggi nei pressi di Palazzo di Città in favore di consiglieri che devono sostenere disabilità. Per la gran parte dei consiglieri in aula, l’assenza del sindaco ha significato “non avere rispetto per la città”. Simone Morgana del Movimento 5 stelle, però, ha cercato di gettare acqua sul fuoco, chiedendo a gran voce di non concentrarsi sulla polemica politica ma di sfruttare l’occasione per confrontarsi come cittadini davanti ai tanti problemi da affrontare sul piano della sicurezza.

“Questa non è una città videosorvegliata”. “Il novanta percento delle telecamere installate con il progetto Gela Città futura è fuori uso – ha risposto l’assessore Nuccio Di Paola presente in aula – solo il dieci percento è attualmente funzionante. Sono dati fatti pervenire dalla prefettura che, adesso, ci chiede d’intervenire. Purtroppo, la città videosorvegliata non esiste”. L’assessore Pietro Lorefice, invece, ha sottolineato l’enorme scopertura della pianta organica del comando di polizia municipale. “Su una pianta organica, almeno sulla carta, da 250 operatori, possiamo disporre solo di 76 effettivi – ha detto – la gran parte degli ufficiali, inoltre, supera i cinquantasei anni d’età. Non escludiamo un bando pubblico per reperire nuovi agenti ma bisogna comunque partire da mobilità interna e non solo”. Stando a Luigi Di Dio di Reset 4.0, Vincenzo Cascino di Un’Altra Gela e ai consiglieri di Forza Italia Crocifisso Napolitano e Salvatore Scerra, l’amministrazione, allo stato attuale, non riuscirebbe a presentare dati certi sui progetti futuri in materia di sicurezza. Dubbi espressi anche dai consiglieri del Megafono Sara Bonura e Giuseppe Guastella. Il capogruppo del Pd Giuseppe Ventura, dopo aver censurato la continua assenza in aula del sindaco Domenico Messinese, ha comunque ricordato la presenza di un capitolo di spesa da quarantamila euro annui per la manutenzione dei sistemi di videosorveglianza già presente sotto la precedente amministrazione Fasulo. Sul dibattito, comunque, ha continuamente aleggiato l’assenza del sindaco.  

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