Un ex operaio della Corima perse la milza dopo un grave incidente, in appello prosciolto l’allora capocantiere

 
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Gela. Un grave incidente sul lavoro, all’interno

della raffineria Eni, che costò la perdita della milza ad un ex operaio della società Corima, in passato impegnata nell’indotto della fabbrica di contrada Piana del Signore.

L’incidente in raffineria. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, però, hanno disposto il proscioglimento nei confronti dell’allora capocantiere Rosario Serio. Il lavoratore era stato l’unico ad essere condannato in primo grado, a due mesi di reclusione, con pensa sospesa. Erano stati assolti, invece, gli altri imputati Gianfranco Carvelli, Salvatore Martorana, Francesco Bognanni e Saverio Mazzocchi, tutti responsabili di Eni e della stessa Corima. L’operaio Giuseppe Grasso, allora dipendente della Corima, precipitò da un capannone della raffineria, sottoposto ad interventi di manutenzione.  Il verdetto di condanna nei confronti di Serio è stato impugnato dal suo legale di fiducia, l’avvocato Vittorio Giardino.  La difesa, anche in appello, ha ribadito il rispetto di tutti i protocolli di sicurezza nello svolgimento del cantiere avviato dalla Corima. Adesso, è arrivato il verdetto di proscioglimento.  

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