Un giovane in stato vegetativo dopo la caduta in piscina, il giudice decide sul titolare del locale

 
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Gela. Chiusa l’istruttoria dibattimentale, si va verso la decisione, dopo quanto accaduto nell’estate di cinque anni fa all’interno del Tanguera di contrada Femmina Morta. Durante i festeggiamenti per un addio al celibato, un giovane finì dentro la piscina del locale, rimanendo sott’acqua per diversi minuti e privo di sensi. Una caduta in acqua che gli ha causato gravissime conseguenze neurologiche ed oggi permane in uno stato vegetativo. Di quei fatti, davanti al giudice di pace, è chiamato a rispondere il titolare del locale. In base alle accuse, quell’area della struttura non sarebbe stata adeguatamente controllata e sarebbero mancati i presidi di sicurezza. In più udienze, si sono susseguiti i testimoni, chiamati in aula dalle parti.

Molti di loro erano presenti quella sera e hanno posto l’accento soprattutto sull’assenza dei presidi di sicurezza e sulla mancanza di un bagnino. Non è da escludere che alla prossima udienza (prima del verdetto) possa essere sentito proprio il titolare del locale, difeso dall’avvocato Grazio Ferrara. Nel procedimento, parte civile è la madre del giovane, costituita con l’avvocato Filippo Spina, che punta a chiedere la condanna per quanto accaduto al figlio.

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