Un maxi sversamento dall’impianto Topping, le accuse a manager e tecnici: in aula i periti

 
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Gela. Gli idrocarburi sversati arrivarono in mare dopo aver invaso il tratto finale del fiume Gela. Tutto scaturì da una serie di manovre condotte dagli operatori Eni, dopo un possibile guasto al sistema dell’impianto Topping. Lo sversamento risale a sei anni fa e davanti al giudice Miriam D’Amore ci sono manager e tecnici del cane a sei zampe, si tratta di Bernardo Casa, Michele Viglianisi, Massimo Lo Faso, Maurizio Tarantino, Arturo Anania, Gaetano Zinna, Leone Pollicino, Emanuele Pellegrino e della stessa società Raffineria di Gela. Per i pm della procura, quanto accaduto sarebbe stata la causa diretta di presunte disfunzioni e inefficienze da addebitare proprio all’azienda proprietaria della raffineria di contrada Piana del Signore. In aula, per diverse ore sono stati sentiti i consulenti che i magistrati hanno nominato con l’incarico di ricostruire le possibili cause di quanto accaduto. Lo sversamento di idrocarburi, almeno in base a quanto indicato dai periti, sarebbe stato generato dall’apertura di valvole di scarico. Operazione decisa dai dipendenti di turno per evitare altre conseguenze e un’eventuale esplosione nel ciclo dell’impianto. Secondo i consulenti ci sarebbero state anomalie, a partire dall’assenza di un manuale operativo completo. Da quanto emerso, inoltre, non sarebbe stato possibile quantificare l’entità dello sversamento. Mancherebbero dati precisi.

I consulenti hanno risposto alle domande del pm Pamela Cellura e a quelle dei legali delle parti. In giudizio, parti civili sono il Comune (con l’avvocato Flavio Sinatra) e le associazioni Aria Nuova e Amici della Terra (rappresentate dagli avvocati Joseph Donegani e Maurizio Cannizzo). I difensori degli imputati hanno passato in rassegna quanto sostenuto nella relazione prodotta dai due esperti. Tanto si gioca proprio sull’analisi dettagliata dei sistemi attivi in quel periodo nell’area dell’impianto Topping. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Gualtiero Cataldo, Alessandra Geraci, Nicola Granata e Attilio Floresta.

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