Un operaio ferito e l’ombra del lavoro nero, a processo il titolare di una fornace

 
0

Gela. Un incidente sul lavoro, in una fornace lungo la Gela-Butera, costato diverse ferite ad un giovane operaio, che riportò conseguenze ad una mano. Quel lavoratore, almeno da quanto emerso in dibattimento davanti al giudice Tiziana Landoni, non sarebbe stato in regola. Questo sostengono anche i pm della procura, che hanno portato a giudizio il proprietario della fornace, l’imprenditore Salvatore Migliore. Il giovane ferito, invece, è costituito parte civile con gli avvocati Giacomo Ventura e Maria Elena Ventura. In aula, a rispondere alle domande del pm Tiziana Di Pietro e dei legali delle parti, c’era un altro operaio, che per alcuni giorni si trovò a lavorare nella fornace. “Mi occupavo del rifacimento dei bagni – ha detto – un giorno, sentii delle urla e mi accorsi di un giovane che si teneva una mano e provava fortissimo dolore. Se non ricordo male, venne trasportato in ospedale da altri operai”.

L’incidente sul lavoro. Il testimone ha ribadito che si trovava nella fornace, senza regolare contratto. “Se non ricordo male – ha spiegato ancora – mi dissero che quel ragazzo ferito non era stato assunto regolarmente. Anche a me il proprietario aveva promesso di mettermi in regola, ma capii che non l’avrebbe fatto e decisi di non ritornare alla fornace”. L’imprenditore, che ha sempre respinto le accuse, è invece difeso dall’avvocato Maurizio Scicolone.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here