Un presunto sistema per ottenere compensazioni fiscali non dovute, consulenti e imprenditori a giudizio

 
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Gela. Un lungo elenco di aziende locali che, attraverso l’attività svolta da alcuni consulenti, avrebbero ottenuto compensazioni fiscali senza averne diritto.

Le verifiche della guardia di finanza. E’ quanto emerge dalla testimonianza resa in aula, davanti al giudice Marica Marino, da uno dei militari della guardia di finanza che si occupò degli accertamenti contabili e fiscali. In alcuni casi, sarebbero state accertate compensazioni superiori ai tre milioni di euro. Così, a processo ci sono Giovanni Ferrara, Pasquale Cappello, Saverio Scerra, Vanessa Pagano, Maria Grazia Di Francesco, Pietro Caruso e Nunzio Scicolone. Emanuele Cascino, un altro degli imputati aveva già preannunciato l’intenzione di patteggiare. Prescritte le accuse, invece, per il consulente Nicola Di Benedetto, la cui posizione è stata stralciata. Gli imprenditori a giudizio, in base alle accuse mosse dai magistrati della procura, avrebbero ottenuto le compensazioni non dovute puntando proprio su professionisti del settore. Una conferma in tal senso, è arrivata dal militare della guardia di finanza sentito in aula. Un ruolo importante, secondo le contestazioni, sarebbe stato svolto dal consulente Pasquale Cappello. I difensori degli imputati, invece, hanno sempre escluso l’esistenza di un sistema teso ad ottenere compensazioni fiscali violando la normativa in materia. Nel pool di difesa ci sono gli avvocati Giacomo Ventura, Joseph Donegani, Flavio Sinatra, Salvo Macrì, Raffaella Nastasi, Tommaso Vespo, Paolo Chicco , Liliana Bellardita, Maria Elena Ventura e Giusy Troni.

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