Un tentato omicidio in Puglia, i due gelesi coinvolti rimangono in carcere

 
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Gela. Rimangono in carcere Angelo Caci e Rocco Falsaperla. I due gelesi avrebbero fatto parte del gruppo criminale ritenuto responsabile del tentato omicidio del ventisettenne Gianni Calignano, raggiunto da colpi di pistola nel pieno centro di Nardò, in provincia di Lecce.

Un esercente sotto estorsione. Vengono ritenuti responsabili anche di un giro di estorsioni. Stando ai magistrati della procura di Lecce, si sarebbe trattato di un vero e proprio tentativo di uccidere un presunto rivale nel controllo delle messe a posto nella zona. I due gelesi, da tempo residenti in nord Italia, avrebbero agito insieme a Francesco e Giuseppe Russo, padre e figlio. I giudici del riesame non hanno accolto le richieste dei loro legali, confermando la misura della custodia cautelare in carcere. Allo stato attuale, ci sarebbero altri due indagati ancora a piede libero. Il quarantatreenne Rocco Falsaperla è accusato della tentata estorsione ai danni di un esercente di Nardò. Angelo Caci, conosciuto con il soprannome di “Zio Angelo”, deve anche rispondere del tentato omicidio.

(Foto Leccenews24.it)

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