Un territorio sempre più fragile, Collura: “La politica sfrutti gli strumenti Ue contro l’erosione”

 
0
Giuseppe Collura, presidente regionale dei geologi, interviene sul rischio idrogeologico

Gela. Un piano regolatore da “attualizzare” ma anche l’esigenza di attingere ai fondi comunitari per mettere in sicurezza un territorio geologicamente molto debole. Giuseppe Collura, presidente regionale dell’Ordine dei geologi, fornisce anche alcune soluzioni praticabili. “Purtroppo, la politica locale non ha mai messo veramente al centro dei programmi i temi legati alla salvaguardia del territorio – dice – ci sono i fondi dell’asse 5 dei programmi dell’Unione Europea e adesso anche i contratti di costa e di fiume. Sono tutte risorse che servirebbero a coprire finanziariamente i progetti da mettere in atto. Bisogna ragionare in un’ottica complessiva che guardi non solo al territorio locale ma anche alle aree limitrofe. Ciò che si verifica a Licata oppure nelle zone del ragusano inevitabilmente produce effetti a livello locale. Basta verificare ciò che sta accadendo con l’erosione delle coste”. Ampi tratti sono stati letteralmente mangiati dal mare, a Manfria così come a Bulala e Desusino.

“Sono conseguenze prodotte da più fattori – dice Collura – anzitutto dalla riduzione della quantità di materiale solido che arriva in mare ma non bisogna dimenticare l’antropizzazione della fascia dunale e i maxi progetti come quello del porto di Licata oppure gli interventi in quello di Scoglitti. Gli effetti inevitabilmente ricadono sul nostro territorio. Per questo motivo, servono interventi complessivi”. Senza attingere ai fondi messi a disposizione, però, il fenomeno dell’erosione difficilmente potrà essere arrestato. Ma per il presidente dei geologi siciliani anche il prg approvato dopo decenni va rivisto prima possibile. “E’ inevitabile – conclude – va attualizzato perché era stato concepito in un’ottica economica che oggi non esiste più. Con la riconversione industriale, anche lo strumento urbanistico va adeguato e ripensato. Non è attuale e anche la prossima amministrazione comunale, probabilmente, dovrà mettere mano, forse attraverso una maxi variante. Nei decenni, il volto del territorio è mutato completamente e non viene rappresentato da un piano regolatore che deve essere urgentemente adeguato. Ritengo che serva un bilanciamento tra vincoli e possibilità di nuovi investimenti”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here