Un vasto giro di braccianti in nero, indagati i caporali romeni e un imprenditore locale: i mezzi sotto sequestro

 
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Gela. Un presunto giro di manodopera in nero, utilizzata in diverse aziende agricole di contrada Piano Stella. Lo sfruttamento dei braccianti. L’indagine è ancora in corso e, intanto, reggono alcune misure imposte dai magistrati. Sotto sequestro, infatti, rimangono anche le auto che sarebbero state utilizzate per il trasferimento dei braccianti, quasi esclusivamente di nazionalità romena, tra i campi della zona al centro dei controlli, effettuati dai militari della guardia di finanza. Le vetture, due Mercedes, appartengono ad altrettanti cittadini romeni, allo stato attuale indagati. Sarebbero loro, secondo gli inquirenti, i caporali che piazzavano i braccianti, costretti a lavorare per l’intera giornata con paghe bassissime e senza alcuna misura di protezione. Gli operai sarebbero stati costretti a vivere, per interi giorni, in strutture fatiscenti e senza la minima precauzione igienica. I due romeni sarebbero stati in contatto con un imprenditore locale. C.C., queste le iniziali dell’uomo, avrebbe ricevuto gli operai da utilizzare tra i campi, senza ovviamente la stipula di contratti. Tutto rigorosamente sommerso e tutto in violazione della normativa in materia. Non a caso, l’ipotesi di reato è quella di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. 

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