Una discarica nel cantiere navale, dissequestrata l’area: i controlli avviati al porto rifugio

 
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L'area sottoposta a sequestro

Gela. Un mese fa è stato disposto il sequestro preventivo di un cantiere navale nei pressi del porto rifugio perchè ritenuto una discarica abusiva, provvedimento convalidato anche dal gip. Il titolare, per il tramite dell’avvocato Giuseppe Smecca, ha proposto ricorso davanti al tribunale del riesame di Caltanissetta contestando le accuse mosse e ritenendo che non vi fossero indizi tali da far credere che l’area fosse destinata a discarica abusiva. La difesa ha rilevato che i rifiuti trovati all’interno del cantiere navale erano molto recenti, mentre la normativa stabilisce che vi è discarica abusiva solo se i rifiuti rimangano sul suolo per oltre un anno. Proprio attraverso le riproduzioni fotografiche dei militari della capitaneria di porto è stato possibile constatare che alcuni rifiuti erano posizionati all’interno di sacchetti del tutto integri, per cui non era possibile ritenere che fossero lì da oltre un anno e così in grado di resistere alle condizioni climatiche.

Con riferimento ad altri rifiuti, poi, la difesa ha dimostrato che si trattava di scarti derivanti da lavori eseguiti su alcune imbarcazioni che, di fatto, stazionavano all’interno del cantiere, ed anche in questo caso era possibile notare come gli stessi fossero di epoca assolutamente recente. Inoltre, la difesa ha pure rilevato che l’interesse del cantiere navale è ovviamente quello di occuparsi sia della sosta delle imbarcazioni che della manutenzione delle stesse, finalità che ovviamente mal si concilia con l’idea di una discarica abusiva, nè è pensabile che il titolare porti dall’esterno rifiuti da collocare nel proprio cantiere, magari in prossimità delle imbarcazioni. I giudici nisseni, in accoglimento del ricorso della difesa, hanno deciso l’annullamento del sequestro, ordinando l’immediata restituzione del cantiere in favore del titolare.

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