Una Nissan “pirata”, due giovani travolti: accuse anche ad una donna

 
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Gela. Due giovanissimi, in sella ad uno scooter, vennero travolti, rimanendo gravemente feriti. Gli investigatori, dopo l’avvio delle indagini, arrivarono all’auto pirata, una Nissan. Adesso, a processo, sono finiti la donna risultata intestataria della vettura, accusata di omissione di soccorso, e il giovane che era alla guida del motorino. I due devono rispondere alle accuse davanti al giudice Tiziana Landoni. Nel corso degli accertamenti, sarebbe emerso che l’auto era priva di copertura assicurativa e sottoposta a fermo amministrativo. Il giovane alla guida del motorino, invece, non avrebbe mai conseguito il necessario patentino e deve rispondere di lesioni.

Si persero le tracce dell’auto. Il difensore, l’avvocato Vittorio Giardino, ha però preannunciato la costituzione di parte civile. Il conducente del motorino, stando alla sua linea, sarebbe stato solo vittima dell’incidente e non l’avrebbe provocato. La difesa chiederà di chiamare in giudizio, come responsabile civile, sia la proprietaria dell’autovettura sia il fondo di garanzia per le vittime della strada. Dopo l’impatto, sul selciato stradale rimasero diversi resti di carrozzeria della vettura. La donna, a sua volta finita a giudizio, è invece difesa dagli avvocati Flavio Sinatra e Raffaela Nastasi.

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