Una quarantenne violentata e costretta a rapporti sessuali a pagamento, il giovane accusato ha impugnato il verdetto di condanna

 
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Gela. Dovrà presentarsi davanti ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta il prossimo ottobre.


Le presunte violenze. Un trentatreenne ghanese, Joshua A., è accusato di aver violentato una donna nigeriana quarantenne, per alcuni mesi residente in città, e di avergli imposto rapporti sessuali a pagamento con diversi clienti. I poliziotti lo bloccarono proprio in città, dove sopravviva con lavori saltuari. In primo grado, arrivò la condanna del giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Gela. Il suo legale di fiducia, l’avvocato Vittorio Giardino, già diversi mesi fa ha impugnato quel verdetto. Dopo diversi slittamenti, il giudizio di secondo grado è stato fissato per ottobre, anche se le condizioni di salute del giovane ghanese sono decisamente precarie. L’imputato ha sempre negato di aver violento la donna e di averle imposto rapporti sessuali a pagamento con i clienti. Nel corso dell’incidente probatorio, proprio la donna sentita ridimensionò le accuse a carico del trentaduenne. A vacillare fu soprattutto quella relativa allo sfruttamento della prostituzione. In sostanza, la quarantenne avrebbe escluso di essere stata costretta ad avere rapporti con altri uomini.

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