Una selvaggia aggressione risalente a diciassette anni fa, i due minori non erano dei clan: accolta la messa alla prova

 
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Gela. Accolta la richiesta di messa alla prova arrivata dai difensori. Così, per un periodo di otto mesi, S.C. e F.S. svolgeranno attività sociali. L’accusa di tentato omicidio. Erano minorenni diciassette anni fa, quando una vera e propria spedizione punitiva causò profonde ferite ad un uomo, dagli inquirenti ritenuto vicino al gruppo mafioso degli Emmanuello. Già negli scorsi mesi, per i due imputati, finiti davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale minorile di Caltanissetta, è caduta l’aggravante mafiosa. Diversi collaboratori di giustizia hanno escluso una loro vicinanza ai clan. La vittima venne colpita, probabilmente, a causa di lavori commissionati e mai pagati. Più persone si scagliarono contro di lui. S.C. e F.S. sono accusati di tentato omicidio. I legali di difesa, gli avvocati Flavio Sinatra e Ivan Bellanti, però, sono riusciti ad ottenere la messa alla prova. I due imputati, anche davanti al gup nisseno, hanno ridimensionato il loro ruolo nell’intera vicenda.  

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