Unità d’Italia, “Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza”

 
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Gela. In un nostro lavoro recente, abbiamo messo in evidenza i motivi che indussero il pacifico ed altruista popolo piemontese, governato dai Savoia, ad invadere il regno delle due Sicilie, per liberarlo dalla dominazione dei barbari Borboni e sostituire un re italiano con un re franco piemontese.

I motivi che indussero la calata dei lanzichenecchi nel mezzogiorno dell’Italia, furono tanti, ma la miseria che regnava nel popolo del sud era l’elemento base, infatti il sud che partecipò alla costituzione della nuova Italia con solo 443.2 milioni, mentre tutti gli altri stati messi insieme con 214,5 milioni. Il doppio degli stati Italiani di allora messi insieme, però per la storiografia ufficiale il Piemonte era ricco, sicuramente “di ladri”, e il meridione povero e affamato. L’incultura e la sottomissione della plebe al dominio dell’aristocrazia dominante e dei massoni, costringevano il popolo del nord ad emigrare in massa verso gli Stati uniti d’America. Con questo la cultura Italiana, vuole dimostrare l’altruismo e la generosità del popolo del nord nei confronti del sud ipocrita e ignorante, che molte volte sminuisce la grandezza di questo popolo eletto da Dio per redimerci dai peccati originali. Siamo in perfetta sintonia con i principi del grande poeta Milanese Alessandro Manzoni, sostenitore di questi principi morali e religiosi. Peccato che non li ha potuto tramandare a nessuno, perché anche lui ha dovuto tacere, per rispettare il nobile fine dei piemontesi.

Raccontando l’unità dell’Italia ha dovuto trascurare il massacro, il saccheggio, le uccisioni, le fucilazioni, gli stupri e gli incendi di intere città del meridione, per giustificare il silenzio tombale nei suoi meravigliosi scritti al servizio del nord.

“Fu vera gloria? Ai posteri

L’ardua sentenza, nui

chiniam la fronte al massimo

Fattore, che volle ln Lui

Del creator suo spirito

Più vasta orma stampar.

Per seguire le orme Manzoniane dobbiamo ipocritamente dimenticarci di tutto quello che i piemontesi, ladri e usurpatori, hanno fatto al sud nel 1860, così non portiamo a conoscenza dei posteri, ma teniamo nell’oblio più profondo, le cose orrende che in realtà sporcano la memoria di quel popolo di eroi civile e senza cuore. A parte le giustificazioni strumentali, messe in atto da tutta la classe politica e letteraria, insediatasi dal 1860 ad oggi, il motivo vero dello sbarco degli unni nel meridione è il potere, la ricchezza e il dominio senza controllo sul territorio del sud, diciamo la colonizzazione. Il sud, fino alla invasione dei barbari nordisti, non aveva bisogno di niente e di nessuno, giravano nel regno, nove milioni di medici e curavano tutto il popolo, la mortalità infantile era la più bassa dell’Italia di allora, l’industria al sud era molto sviluppata e occupava 1.595-359 lavoratori, mentre il commercio ne occupava 272.062, 3.130.160 lavoravano in agricoltura. Esisteva un sistema bancario molto stabile, legato al Gold standard, le banche del sud erano molto solide con una moneta non inflazionata e molto ricercata negli scambi internazionali.

Come hanno potuto gli usurpatori nordisti aiutati da politici imbecilli e da letterati parassiti e prezzolati invertire i dati statistici reali e cancellare la storia vera, lasciando ogni cosa all’oblio totale ad ammuffire negli archivi storici ancora oggi irraggiungibili? Cavour, con il direttore Carlo Bombrini, gestiva la banca nazionale sarda la cui moneta inflazionata serviva solo per usi igienici. I motivi dell’invasione, sono adesso chiari ed evidenti, dovevano salvarsi dalla bancarotta e rubare il più possibile per fare crescere il nord. Come hanno potuto giustificare il ladrocinio facendolo diventare una opera caritatevole e civile? Come hanno potuto distruggere e cancellare un popolo dalla storia dell’umanità? Come hanno potuto giustificare i misfatti e gli assassini, facendoli apparire opera di alta moralità? La giustificazione arriva da tutte le parti, la letteratura con il suo silenzio sull’argomento, dai politici che minacciano chi ne parla, infatti sia la sinistra storica che la destra storica, che si sono succeduti nei governi fino ad oggi hanno seguito alla lettera gli insegnamenti dei primi uomini del risorgimento italiano e si sono impegnati a rispettare il silenzio imposto, mentre il nord progredisce, perché eletti da Dio, così hanno potuto costruir tutte quelle reti autostradali, ferroviarie e infrastrutture portuali e aeroportuali. Noi inutili idioti, andiamo cercando ancora dove finirono i cinque milioni di lavoratori Borbonici con tutte le imprese del mezzogiorno che esistevano al sud fini al 1860 e poi lentamente smantellati e costruiti al nord.

1 commento

  1. Come è possibile che un giornale serio continui a pubblicare “articoli” sgrammaticati e pieni di dati sbagliati, che parlano di banche inesistenti ma “solide”, di opifici industriali viaggianti e altre simili amenità?

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